Quali sono i sintomi della faringite e come curarla

faringite

Ecco come riconoscere la faringite (un comune mal di gola) da un problema più grave. Come prevenirla con l’alimentazione e i comportamenti sani: dal fumo ai pasti a tarda sera. E in una società dove urliamo a chi ha più ragione, persino fare la voce grossa può mettere in pericolo cronico la faringe. 

 

Quali sono i sintomi della faringite e come curarla? Qual è la differenza tra un “banale” mal di gola e altre patologie o disturbi più seri? Quando bisognerebbe stare più in guardia? Esiste un legame tra faringite e influenza?

Facciamo chiarezza rispetto a questi interrogativi per capire l’importanza del funzionamento della faringe e per adottare comportamenti sani utili alla prevenzione del mal di gola.

 

Che cos’è la faringite

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) inquadra la faringite in quello che comunemente definiamo mal di gola. Più semplicemente si tratta di una infiammazione della mucosa che riveste la faringe. Si manifesta soprattutto durante la stagione invernale, colpisce sia adulti che bambini e molto spesso costituisce l’inizio di una infezione alle vie respiratorie superiori.

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Dove si trova la faringe?

Spesso si fa confusione tra gola, tiroide e faringe. La faringe è una cavità che si trova tra le vie respiratorie e le vie digerenti e permette il passaggio dell’aria nella laringe e del cibo nell’esofago. Si trova tra la bocca e le fosse nasali (nella parte superiore), e tra la laringe e l’esofago (nella parte inferiore).

La faringe si divide quindi in tre aree:

  • Rinofaringe (parte posteriore delle vie aeree nasali)
  • Orofaringe (gola)
  • Laringofaringe (parte inferiore)

La faringite può manifestarsi improvvisamente e rapidamente, in questo caso si tratta di faringite in forma acuta.

Oppure può persistere nel tempo (faringite in forma cronica).

Generalmente, la forma acuta è causata da un’infiammazione di origine virale (influenza) o batterica (infezione da batteri) e può associarsi alla presenza di tonsillite (faringotonsillite).

Può anche essere causata da infiammazioni che interessano organi vicini, come naso, seni paranasali, laringe.

La faringite cronica è invece frequentemente in relazione con malattie di altri organi e apparati.

 

Quali sono i sintomi della faringite

La faringite più diffusa e frequente si manifesta con dei sintomi piuttosto riconoscibili, quali:

  • Difficoltà e dolore ad ingoiare
  • Senso di corpo estraneo in gola
  • Sensazione di secchezza
  • Sensazione di prurito
  • Arrossamento locale della mucosa
  • Tosse
  • Febbre
  • Mancanza della voce (afonia)
  • Catarro
  • Infiammazione dei linfonodi del collo
  • Dolore all’orecchio (otalgia)

 

I sintomi della faringite cronica

La faringite cronica può essere spia di altre tipologie di disturbi o malattie in corso. Nei casi di faringite cronica i sintomi possono essere meno evidenti. In genere, la faringite cronica si manifesta con una raucedine che si ripete nel tempo. Nelle fasi di riacutizzazione della malattia, invece, compare fastidio alla gola localizzato, spesso associato a tosse, catarro e al bisogno di “schiarirsi” la voce.

 

Quali sono le cause della faringite

Capire le cause è importante, soprattutto quando vi è il sospetto di una faringite cronica.

 

La faringite comune può essere provocata da:

  • Infezioni virali (raffreddore, influenza, mononucleosi, morbillo, varicella, pertosse)
  • Infezioni batteriche (principalmente da streptococco beta emolitico di gruppo A) – (Qui per capire cos’è lo streptococco, come curarlo e prevenirlo)
  • Infezioni del rinofaringe e dell’orofaringe (adenoiditi, tonsilliti)
  • Malattie del naso e dei seni paranasali (riniti, rinosinusiti, ostruzione respiratoria nasale)

 

La faringite cronica (ma anche acuta) può essere causata anche da irritazioni quali:

  • Reflusso gastro-esofageo
  • Abuso di fumo
  • Abuso di alcol
  • Inalazione di sostanze irritanti
  • Esposizione lunga o ripetuta a sostanze chimiche e irritanti
  • Ambienti di lavoro con clima secco o presenza di polveri o vapori
  • Inquinamento (esposizione ripetuta o acuta)

 

Sono segnali di allarme anche altri sintomi anomali, quali:

  • Bava persistente alla bocca (scialorrea)
  • Difficoltà di respiro
  • Difficoltà di deglutizione
  • Mal di gola persistente (durata maggiore di 7 giorni)
  • Difficoltà ad aprire la bocca (trisma)
  • Episodi ricorrenti di mal di gola

 

Cosa fare quando si ha mal di gola?

Sarà capitato a chiunque di effettuare una normale visita medica. L’esperto di solito introduce una stecca di legno per esplorare in modo superficiale la faringe. Durante una comune visita per sintomi sopra elencati, il medico osserva la gola per verificare se sia arrossata, gonfia o siano presenti secrezioni biancastre sulla mucosa faringea. A volte procede con un esame dell’orecchio e del naso e valuta l’eventuale ingrossamento dei linfonodi del collo.

La maggior parte delle faringiti acute sono di natura virale.

 

Come riconoscere una infezione alla gola?

Già durante la prima visita dal proprio medico si può sospettare che la faringite possa dipendere dallo streptococco beta emolitico di gruppo A, soprattutto nei bambini. Sarà il medico stesso a prescrivere un test rapido (RADT) per la ricerca degli antigeni dello streptococco che dà una risposta in pochi minuti. Un test rapido negativo indica che molto probabilmente il paziente con mal di gola non è affetto da faringite streptococcica.

Tuttavia, se permane il sospetto dell’origine streptococcica o si sospetta un’altra infezione di origine batterica, il medico può prescrivere l’esame colturale del tampone faringeo con antibiogramma. Questo esame viene eseguito strisciando un bastoncino simile a un cotton fioc sulla mucosa della faringe e sulle tonsille (tampone faringeo). Successivamente, per vedere se si sviluppano germi, il materiale prelevato con il cotton fioc è seminato su un terreno che contiene sostanze adatte alla loro crescita (coltura). Qualora la coltura evidenzi la comparsa di colonie batteriche, esse sono trattate con diversi tipi di farmaci antibiotici per verificare quali siano i più efficaci per inattivarli (antibiogramma).

Se il test rapido, o l’esame colturale del tampone faringeo, confermano la presenza di streptococco beta emolitico di gruppo A o di altre infezioni, il medico prescriverà la terapia antibiotica più opportuna.

 

Cosa fare in caso di faringite cronica?

Nelle faringiti croniche o in altri casi specifici è possibile utilizzare la video-endoscopia nasale, una tecnica che permette di ispezionare le cavità nasali e del rinofaringe mediante l’utilizzo di strumenti a fibre ottiche, detti endoscopi.

L’esame endoscopico si esegue in ambulatorio ed è indolore. Consiste nell’introduzione, attraverso il naso, dell’endoscopio, un tubicino dello spessore di pochi millimetri collegato, ad una estremità, ad una telecamera che consente di vedere su uno schermo l’interno degli organi esplorati. L’esame può essere eseguito anche sui bambini.

Alcune analisi del sangue possono essere richieste dal medico qualora sospetti una mononucleosi o altri tipi di infezioni come, ad esempio, la faringite da citomegalovirus o da coxsackie virus (malattia mani-piedi-bocca).

 

Come si cura la faringite?

La faringite che si manifesta improvvisamente e rapidamente, quindi la faringite acuta, quella nella maggior parte dei casi di natura virale, normalmente guarisce in breve tempo, in genere nell’arco di una settimana.

Per alleviare i disturbi in genere si procede con una terapia farmacologica a base di:

  • Farmaci antinfiammatori (ad esempio, ibuprofene)
  • Farmaci analgesici (tipo paracetamolo)

 

Nel frattempo è consigliabile:

  • Bere molti liquidi evitando bevande troppo calde
  • Utilizzare collutori
  • Inalazioni consigliate dal medico o pasticche con sostanze balsamiche
  • Evitare il fumo di sigaretta
  • Limitare il consumo di alcol

 

Come si cura lo streptococco?

In caso di faringite streptococcica in genere si procede con la cura antibiotica che deve essere esclusivamente prescritta dal medico.

 

Cosa fare in caso di faringite cronica?

La faringite cronica è più complessa, poiché si può manifestare a seguito di comportamenti non salutari o esposizioni a sostanze nocive prolungate nel tempo.

Per la faringite cronica non esiste una cura specifica poiché, nella maggior parte dei casi, è dovuta a malattie di altri organi ma anche a fattori di tipo costituzionale.

È necessario, quindi, rivolgersi ad un medico che indagherà le cause dell’infiammazione e prescriverà la cura appropriata. Ad esempio, se la causa è il reflusso gastro-esofageo, possono essere prescritti farmaci che regolano la produzione di acido da parte dello stomaco. Se, invece, dipende dal naso, il medico di famiglia, o lo specialista otorinolaringoiatra, potrà consigliare una terapia specifica o un intervento di tipo chirurgico, se necessario.

 

Come proteggere la gola e prevenire malattie

Per prevenire la faringite (acuta e cronica) i consigli sono sempre quelli di adottare comportamenti sani e rispettare semplici norme igieniche.

  • Lavare spesso le mani con acqua e sapone
  • Utilizzare prodotti disinfettanti quando non si ha a disposizione acqua e sapone
  • Arieggiare spesso i locali frequentati da più persone
  • Evitare il fumo di sigaretta
  • Evitare l’esposizione a sostanze irritanti
  • Umidificare gli ambienti
  • Evitare di condividere cibo o stoviglie con altre persone
  • Evitare il contatto diretto con individui malati di faringite

 

L’aria secca e l’ambiente in cui viviamo

Gli esperti dell’Irccs Humanitas sottolineano l’importanza dell’ambiente in cui viviamo e lavoriamo per proteggere la gola e prevenire malattie ben più serie.

La faringite, può essere causata, dunque, da:

  • Allergie a inalanti (peli di animali domestici, muffe, polvere e polline);
  • Aria secca in luoghi chiusi (per questo è importante tenere a bada umidità e temperatura in casa e negli ambienti di lavoro);
  • Inalazione cronica di sostanze irritanti (aria inquinata, fumo di sigaretta, esalazioni tossiche di alcuni impianti industriali).

 

Quando la faringite è un sospetto tumore alla gola?

La faringite cronica dovrebbe spingere subito a un controllo medico, soprattutto quando si è soliti bere alcolici, fumare o masticare tabacco, o se si è a contatto con smog e sostanze inquinanti, a casa o al lavoro.

Ma come riconoscere i sintomi di un possibile o sospetto tumore alla gola?

La Fondazione Airc ricorda che i sintomi di un tumore maligno alla faringe o alla laringe sono spesso subdoli e non sempre specifici. Essi variano a seconda della sede e della estensione della massa tumorale.

Per esempio:

  • I tumori delle corde vocali possono causare alterazione della voce
  • I tumori della base della lingua e dell’epiglottide potrebbero dare una vaga sensazione persistente di corpo estraneo con un dolore irradiato all’orecchio o si manifestano con linfonodi spesso ingrossati

Mentre i tumori delle corde vocali sono in genere diagnosticati in fase iniziale, i tumori orofaringei sono diagnosticati in fase più avanzata, a causa di sintomi frequentemente trascurati dai pazienti (perché del tutto simili al consueto “mal di gola” o per linfonodi interpretati come infiammazione delle vie aeree).

L’età media alla diagnosi di un tumore della faringe è di 64 anni e il 95% dei casi insorge dopo i 40 anni. I disturbi più comuni provocati dai tumori che crescono nel nasofaringe sono:

  • Difficoltà a inspirare aria dal naso
  • Fuoriuscita di secrezioni e di sangue dal naso (epistassi)
  • Chiusura della tuba di Eustachio (sensazione di orecchie tappate)

Questo tipo di tumore dà spesso metastasi ai linfonodi, che frequentemente rappresentano il primo segno clinico di malattia.

  • Le neoplasie dell’orofaringe possono provocare difficoltà e dolore alla deglutizione (disfagia e odinofagia rispettivamente)

I tumori dell’ipofaringe, più rari dei primi due, si manifestano con disfagia talora associata ad alterazioni del timbro di voce, difficoltà respiratorie (dispnea) soprattutto nelle forme avanzate e dolore irradiato all’orecchio (otalgia riflessa).

A differenza della faringe, il cancro della laringe colpisce soprattutto le persone di età superiore ai 55 anni ed è più diffuso nei maschi. I sintomi più frequenti di queste neoplasie sono l’abbassamento di voce immotivato e persistente (più di 2 settimane) con variazione del timbro vocale, dolore (talvolta irradiato all’orecchio) e difficoltà alla deglutizione oppure gonfiore dei linfonodi (adenopatia) del collo.

 

Come prevenire il reflusso gastroesofageo

La faringite può dipendere anche dall’alimentazione, ad esempio dal consumo di cibi piccanti. E può essere causata da reflusso faringo-laringeo, un disturbo dell’apparato digerente in cui gli acidi dello stomaco si riversano nell’esofago per poi raggiungere la faringe.

Per quanto riguarda la faringite da reflusso gastro-esofageo è fondamentale seguire una corretta alimentazione.

La Fondazione Umberto Veronesi ha stilato un elenco di buone pratiche comportamentali e di sana alimentazione per evitare reflussi e problemi conseguenti alla faringe.

Possiamo così sintetizzarle:

  • Tenere sotto controllo il peso
  • Svolgere attività fisica adeguata
  • Sono parzialmente assolti gli alimenti ritenuti corresponsabili della malattia: caffè, caffeina, cioccolato, piatti piccanti, agrumi, cibi grassi e menta (Da consumare con moderazione)

“Sono cibi che il paziente affetto da malattia da reflusso può mangiare, purché non in abbondanza”, sostiene Fabio Monica, direttore della divisione di gastroenterologia ed endoscopia digestiva degli ospedali Riuniti di Trieste e consigliere nazionale dell’Associazione italiana gastroenterologi ospedalieri (Aigo).

  • Evitare pasti abbondanti, soprattutto a tarda sera
  • Evitare fumo e alcol
  • Non sdraiarsi subito dopo un pasto e sollevare la testata del letto di 10-15 centimetri: così la forza di gravità impedisce la risalita del bolo alimentare

 

Urlare fa male alla gola

Un’altra causa, apparentemente banale, della faringite, può dipendere dallo sforzo muscolare che impieghiamo parlando. Viviamo in una società dove spesso si fa a gara a chi urla di più per prevaricare sull’altro o avvalorare le proprie ragioni. Ecco: urlare e parlare ad alta voce, e per lunghi periodi, senza riposo, può provocare faringiti croniche.

Parlare a bassa voce infonde sicurezza, quiete e alla lunga fa bene anche alla salute.