Bonus fotovoltaico 2022 previsto dal governo: la percentuale del credito d’imposta, i requisiti e i vantaggi derivanti dall’installazione di un impianto di questo tipo
Il governo italiano, in linea con quanto indicato dagli obiettivi programmatici di transizione ecologica del Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza, ha strutturato una serie di misure per sostenere ed incentivare i cittadini in questa fase di passaggio a fonti energetiche più sostenibili. Rientra in tale prospettiva il bonus fotovoltaico, previsto dalla legge di Bilancio 2022 (legge n. 234/2021). Si tratta di un sostegno nella forma di un credito d’imposta riconosciuto per le spese sostenute nell’anno e relative all’installazione di sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici. A chiarire tutti i dettagli sul bonus fotovoltaico 2022, in merito dunque alle modalità di richiesta e ai requisiti necessari per ottenerlo, è stata l’Agenzia delle Entrate attraverso un comunicato stampa pubblicato il 12 ottobre 2022 e firmata dal direttore Ernesto Maria Ruffini.
Bonus fotovoltaico 2022: i requisiti per poterlo ottenere
In base a quanto riportato nel comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 12 ottobre 2022, a poter beneficiare dell’agevolazione prevista dal bonus fotovoltaico 2022 sono le persone fisiche che, dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 hanno sostenuto spese documentate relative all’installazione di sistemi di accumulo integrati in impianti di produzione elettrica alimentati da fonti rinnovabili, anche se già esistenti e beneficiari degli incentivi per lo scambio sul posto, previsti dal d.l. n. 91/2014.
Le modalità di richiesta del bonus fotovoltaico 2022
Per poter ottenere il bonus fotovoltaico 2022 è necessario presentare una specifica domanda. L’istanza può essere inviata dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023 esclusivamente con modalità telematiche utilizzando il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. A presentare la domanda può essere direttamente il contribuente o un suo intermediario, come ad esempio il commercialista o un Caf.
Entro 5 giorni dall’invio della richiesta del bonus, verrà rilasciata dall’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate una ricevuta che attesta la presa in carico della domanda o il suo eventuale scarto, con le relative motivazioni. Inoltre, nel periodo dal 1° marzo al 30 marzo 2023 sarà possibile inviare una nuova istanza che sostituisca integralmente quella precedentemente trasmessa o presentare la rinuncia integrale al credito di imposta precedentemente comunicato.
Il bonus è utilizzabile nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2022, in diminuzione delle imposte dovute. Qualora dovesse esserci un ammontare non utilizzato, questo potrà essere fruito negli anni fiscali successivi.
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I fondi stanziati per il bonus fotovoltaico
A sostegno del bonus fotovoltaico sono stati stanziati dal governo italiano 3 milioni di euro per l’anno 2022. Il fine, come detto, è quello di agevolare l’installazione di impianti fotovoltaici e favorire il processo di transizione ecologica. Al momento, tuttavia, ci sono ancora molti dubbi in merito a quale potrà essere la percentuale di credito d’imposta che spetterà ai richiedenti. Tale dato non è stato infatti ancora reso pubblico, ma, sulla base di quanto già avvenuto con altre misure simili, è ipotizzabile pensare che il credito potrà essere del 100% solo se non si andrà oltre le richieste coperte dai fondi stanziati, 3 milioni di euro. Nel caso in cui le richieste dovessero eccedere il budget destinato alla misura, verrà attuata verosimilmente una divisione proporzionale tra tutti i richiedenti aventi diritto.
Boom nell’installazione degli impianti fotovoltaici: alcuni dati
Il bonus fotovoltaico 2022 rappresenta una misura molto attesa dai contribuenti visti i benefici e le agevolazioni che comporta nell’installazione di impianti. Quest’ultimi permettono, a loro volta, di avere degli evidenti vantaggi nell’economia familiare: i pannelli fotovoltaici, infatti, consentono di convertire l’energia solare in elettrica, con tutto ciò che ne consegue in termini di risparmio in bolletta.
Negli ultimi anni i fattori sopra indicati hanno fatto aumentare notevolmente l’interesse di cittadini ed imprese nei confronti del fotovoltaico, considerata anche la forte crescita dei prezzi dell’energia prodotta con gas o petrolio. A conferma di tutto questo, si ricorda che nel primo semestre del 2022 le richieste per l’installazione di pannelli alimentati dal sole sono triplicate. In passato, infatti, mediamente durante un anno ne venivano installati in misura sufficiente per produrre circa 450 mega-watt, mentre alla fine del 2022 si dovrebbe arrivare alla produzione di 2.500 nuovi mega-watt di fotovoltaico.
Dove vengono realizzati gli impianti fotovoltaici
È un falso mito quello secondo il quale la maggior parte degli impianti fotovoltaici sono realizzati nella parte più soleggiata d’Italia, ovvero il Meridione. I dati, infatti, dimostrano che al Nord d’Italia è presente un altissimo numero di impianti:
- in Lombardia si trova il 15,4% del totale nazionale,
- in Veneto il 14,1%;
- in Emilia-Romagna il 10,4%.
Per quanto riguarda la potenza installata, invece, al primo posto si colloca la Puglia, la quale produce da sola il 13,5% dell’energia solare italiana totale.
Ad agevolare la crescita del numero di impianti fotovoltaici in Italia è anche il fatto che oggi dotarsi di pannelli solari non è più così complicato come in passato. Prima del varo del modello unico semplificato previsto dal decreto Bollette del marzo 2022 sottoscritto dal governo Draghi, infatti, era possibile installare in modo semplificato solo i mini impianti fino a 50 kW, mentre oggi il limite arriva a 200 kW. Più nello specifico, il decreto Energia approvato dal governo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° marzo 2022 ha previsto un’importante novità: le installazione, con qualunque modalità, di impianti fotovoltaici e termici fino a 200 kW di potenza sugli edifici o su strutture e manufatti fuori terra diversi dagli edifici e la realizzazione delle opere per la connessione alla rete elettrica vengono considerati come interventi di manutenzione ordinaria. Ciò permette di liberare l’installazione dalla necessità di permessi, autorizzazioni, atti amministrativi di assenso e autorizzazione paesaggistica, occorrendo esclusivamente la compilazione di un modello unico semplificato. Tutti aspetti che, soprattutto nei centri storici, tendono a ostacolare la penetrazione delle energie rinnovabili. Rimane comunque la necessità per impianti in aree o immobili vincolati di continuare a richiedere e ottenere il nullaosta paesaggistico.
In base a quanto previsto dal decreto Energia, le modifiche introdotte possono essere attuate per la realizzazione, la modifica, il potenziamento, la connessione e l’esercizio di impianti che presentano requisiti specifici:
- sono installati presso clienti finali già dotati di punti di prelievo;
- richiedono lavori semplici;
- non devono essere posti su immobili sottoposti a vincolo.
In aggiunta si ricorda che, in caso di installazione degli impianti sui condomini, è necessario rispettare le regole del decoro urbano e del palazzo. Il posizionamento dei fotovoltaici in area comune va dunque segnalato alle autorità competenti che esprimono un proprio giudizio di merito.
I vantaggi tipici degli impianti fotovoltaici
L’installazione di un impianto fotovoltaico comporta dei notevoli risparmi in bolletta. Una famiglia che usa l’energia della rete tradizionale spende, in media, 1.200 euro l’anno per l’energia elettrica. Se il sistema è sfruttato al meglio – facendo funzionare tutti gli elettrodomestici quando i pannelli ricevono la luce solare, quindi di giorno – il costo medio di una bolletta con impianto fotovoltaico da 3 kW ad accumulo scenderà a 588 euro all’anno. Considerato che il costo dei pannelli ammonta a circa 7.000 euro e la batteria a 4.000 euro, si avrà un rientro dell’investimento in 15 anni. La bolletta, invece, sarà pari a 790 euro annui in caso di assenza dell’accumulatore, con un rientro in 10 anni.
Per quanto riguarda le altre spese, la manutenzione di tali impianti è quella di qualsiasi tipo di impianto elettrico, che andrebbe effettuata almeno ogni 10 anni da un manutentore. Va solo installato il contatore aggiuntivo per misurare l’energia elettrica che il proprietario del pannello immette in rete. L’installazione di impianti fotovoltaici appare dunque conveniente da ogni punto di vista.
Tipologie di impianti fotovoltaici
Il tipo di impianto fotovoltaico che sta riscuotendo maggior successo nell’ultimo periodo è rappresentato da quello Plug & Play. Si tratta di un sistema che occupa pochissimo spazio e, pertanto, si può collocare sui balconi, sotto le finestre o in giardino e viene collegato in modo diretto all’impianto elettrico di casa attraverso una spina, da inserire in una presa in grado di sostenere la potenza.
L’impianto fotovoltaico, in ogni caso, non va confuso con i pannelli solari: mentre questi ultimi producono calore per riscaldare l’acqua delle caldaie (determinando un risparmio energetico del 60-80% all’anno), i pannelli fotovoltaici sfruttano i raggi del sole per produrre energia elettrica.