Ogni anno circa 600mila incidenti avvengono sul posto di lavoro: centinaia i morti. Cosa prevede la normativa sulla sicurezza sul lavoro
La Costituzione italiana è fondata sul lavoro e getta le basi per la sicurezza dei lavoratori. Sulla nostra Carta è scritto il mondo ideale che vorremmo. La realtà è che in Italia si verificano ogni anno circa 600mila incidenti sul lavoro con danni temporanei. Nel 2022, appena il braccio dell’economia debilitato dalla pandemia ha ripreso a muoversi, tutti gli indicatori della sicurezza sul lavoro hanno ripreso a crescere in negativo (sono comunque calati i morti):
- Infortuni sul lavoro denunciati all’Inail da gennaio a giugno 2022: 382.288 (+43,3% rispetto allo stesso periodo del 2021);
- Morti 463 (-13,9% rispetto al 2021);
- Nel primo semestre 2022 ci sono stati +43,3% denunce incidenti sul lavoro;
- Aumentano le patologie di origine professionale denunciate (31.085, +7,7%);
- Più infortuni sul lavoro nella gestione industria e servizi: +40,5% (da 223.162 casi del 2021 a 313.474 del 2022);
- Meno infortuni in agricoltura: -2,6% (da 12.950 sono scesi a 12.612);
- +136,4% è l’impennata di infortuni nei trasporti e magazzinaggio (fattorini e magazzinieri sono lavori sempre più richiesti e a rischio tutela);
- +133,1% di infortuni nel settore sanità e assistenza sociale;
- +95,7% nelle attività dei servizi di alloggio e di ristorazione.
I nuovi infortuni e le malattie sul lavoro
Si registrano più malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio. Anche nei primi sei mesi del 2022, sono state queste le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.
Nell’era appena cominciata dello smart working (telelavoro) si prevede un aumento di infortuni e malattie professionali che danneggiano l’equilibrio psico-fisico. Il diritto alla disconnessione è garantito ma non è ancora socialmente riconosciuto.
Obblighi del datore di lavoro sulla sicurezza sul lavoro
Le normative in materia di sicurezza sul lavoro sono in costante aggiornamento, anche perché i mestieri cambiano, l’economia cambia. Pensiamo ai ciclofattorini, cosiddetti rider, o agli infermieri e sanitari. Tutte professioni che sono state determinanti in piena pandemia. I rider hanno visto riconosciuto il diritto alla sicurezza e alle tutele con ammortizzatori sociali e compensi dignitosi solo dopo lunghe battaglie vinte in tribunale. All’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19 molti non avevano neppure le mascherine in dotazione.
È il caso di ricordare che esistono obblighi non delegabili del datore di lavoro sulla sicurezza sul lavoro. Ecco quali.
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Obblighi non delegabili del datore di lavoro in materia di salute e sicurezza
La prima figura chiamata a garantire la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, dovendo evitare potenziali pericoli dovuti all’esercizio della sua attività , è il datore di lavoro.
Il datore di lavoro non può delegare le seguenti 2 attività :
1) Valutazione dei rischi con la conseguente elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR);
2) La designazione del Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione dai rischi.
Cos’è il documento di Valutazione dei rischi
Il DVR è un documento che rappresenta la mappatura dei rischi per la salute e la sicurezza presenti in un’azienda, richiesto in formato elettronico o cartaceo dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro, ove viene trattato agli articoli 17 e 28.
Attenzione: questo DVR va aggiornato ogni anno e deve essere redatto dal datore di lavoro in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ed il Medico Competente (designato dal datore di lavoro), previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
La questione dei rider
Questi obblighi non delegabili sono fondamentali. Tanto è vero che uno dei punti a favore dei fattorini che durante la pandemia si sono rivolti ai giudici ha riguardato proprio questi obblighi non delegabili. Il giudice ha precisato che doveva essere un obbligo delle aziende del delivery (cibo a domicilio) prevenire e garantire la sicurezza dei lavoratori.
Obblighi delegabili del datore di lavoro sulla sicurezza sul lavoro
Per le altre funzioni che invece possono essere delegate, il datore di lavoro ha comunque l’obbligo di vigilare sulla esatta esecuzione delle attività svolte dal delegato. Tutti questi obblighi sono riportati sui siti istituzionali e non solo e sono obblighi di legge.