Gli esperti invitano alla prevenzione attraverso l’alimentazione. La protezione dell’apparato urinario la si attua già sedendosi a tavola, avendo cura di idratare e acidificare correttamente la dieta. Il segreto per un organismo sano sta nella ricerca di un equilibrio acido-basico grazie ai cibi alcalini.
Una dieta bilanciata prevede la giusta dose di cibi acidificanti e cibi alcalinizzanti. In alcuni casi occorre una dieta basata su cibi acidi. Dipende dallo stato di salute e dai valori del pH acido presenti nell’organismo.
D’estate siamo abituati a cenare fuori casa e a fare tardi, andando a letto con un senso di pesantezza e reflusso, magari con il Maalox al posto del classico buon libro sul comodino, compromettendo anche il regolare riposo. Molto probabilmente abbiamo consumato troppi cibi acidi vietati. Ma ciò che non sappiamo è che il problema non è solo nello stomaco o nel senso di acidità che ci assale. Si rischiano anche infezioni urinarie. Un regime alimentare sregolato può compromettere il regolare funzionamento delle vie urinarie. I cibi acidificanti e la dieta alcalinizzante possono aiutare a combattere le infezioni urinarie.
Le infezioni alle vie urinarie
La Fondazione Umberto Veronesi ha diffuso alcuni dati recenti secondo i quali le infezioni urinarie sono per lo più una patologia femminile. Ogni anno colpiscono all’incirca il 10% di donne, con un picco di incidenza fra i 16 e i 35 anni, e il 50-60% della popolazione femminile è destinata a sperimentare la problematica nell’arco della vita.
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Complice la struttura anatomica; infatti nella donna l’uretra è posizionata vicino all’ano, predisponendola ad essere maggiormente attaccata da germi e batteri. Ma le altre fasce di popolazione, ossia uomini e bambini, non sono al riparo da queste patologie dovute alle cattive abitudini alimentari. Molti accusano bruciori durante l’espulsione delle urine, oppure accusano infiammazioni delle basse o alte vie urinarie, seppure in percentuale minore.
È bene ricordare che tra le cause di acidificazione dell’organismo possono essere aggiunti altri fattori, quali lo stress, il fumo, l’assunzione di farmaci, una vita sedentaria, la disidratazione e consumo di bevande alcoliche.
L’esperta Elisabetta Costantini, direttrice della struttura complessa di urologia a indirizzo andrologico e uroginecologico dell’azienda ospedaliero-universitaria di Perugia, ci ricorda che quando il batterio entra in circolo, la cura è farmacologica. Ma prima che ciò avvenga si può agire preventivamente adottando corrette norme igieniche, di stile di vita e una attenzione alla dieta idrica e alimentare con cibi acidi.
Cause delle infezioni urinarie
Le infezioni delle vie urinarie sono generalmente causate da batteri, più di rado da virus e solo eccezionalmente da funghi. È una condizione che può riguardare sia il tratto delle basse vie urinarie, che comprende la cistite e l’uretrite (in entrambi i sessi) e la prostatite (nell’uomo), sia quello delle alte vie urinarie soggette (pielonefrite e glomerulo nefrite).
I rapporti sessuali e l’igiene intima sono importanti
Nelle donne in età fertile, l’attività sessuale è responsabile del 75-90% delle infezioni della vescica che compaiono 24-72 ore dopo un rapporto sessuale e costituiscono il 4% delle cistiti. Nel 60% dei casi sono recidive e ritornano spesso nell’arco dell’anno (per definizione almeno 4 volte l’anno), con un rischio aumentato in relazione alla frequenza dei rapporti sessuali.
Nell’uomo, invece, la cistite è spesso dovuta a una anomalia funzionale oppure anatomica del tratto genito-urinario. Esistono poi alcune condizioni predisponenti come una familiarità della malattia, la stipsi, il diabete mellito nella donna, una iperplasia della prostata e il non essere circoncisi nell’uomo.
Fra i fattori esterni, l’uso del catetere, specie se protratto nel tempo, può essere un elemento scatenante e comunque la prima causa di insorgenza correlata a un trattamento sanitario. Nei bambini le infezioni delle vie urinarie alte sono per lo più imputabili a reflusso vescico-ureterale (ossia la risalita dell’urina dalla vescica all’uretere e alla pelvi renale), le cistiti invece sono spesso collegate nei maschi ad anomalie del tratto urinario.
Sintomi e cura
Bruciore durante la minzione, la necessità di urinare spesso, oppure l’urgenza di dover fare pipì, nelle donne in assenza di perdite vaginali, sono i sintomi che annunciano che qualche cosa non va a livello dell’apparato urinario. Solo di rado le urine si colorano di rosso, a causa di qualche perdita ematica (ematuria).
Per avere diagnosi certa della natura della problematica occorre effettuare una analisi delle urine e, una volta stabilito il batterio infettante, e escluse altre situazioni possibili concomitanti, la cura è antibiotica.
L’alimentazione per prevenire le infezioni urinarie
Gli esperti invitano alla prevenzione attraverso l’alimentazione. La protezione dell’apparato urinario la si attua già sedendosi a tavola, avendo cura di idratare e acidificare correttamente la dieta.
Che significa cibi acidi
A dispetto dell’aggettivo “acido”, il sapore in questo caso c’entra ben poco. Si definisce acido o acidificante, un alimento in base alla sua reazione nell’organismo e non in base al suo gusto. I cibi acidi acidificano il sangue e sottraggono all’organismo i sali minerali. La determinazione dell’acidità o della basicità di un alimento avviene a seguito dell’analisi delle ceneri residue rimaste a seguito della sua combustione. Queste sostanze inorganiche, quindi non metabolizzabili, possono comportarsi come acidi o basi, mantenendo costante il normale pH organico.
I fautori della dieta alcalinizzante sostengono che il nostro organismo dovrebbe restare in uno stato di equilibrio acido-base poiché una maggiore acidificazione potrebbe essere alla base di numerose patologie infiammatorie e di malesseri diffusi e localizzati che ci rendono spesso affaticati e privi di energia. L’organismo umano dovrebbe restare in uno stato di equilibrio acido-base tendente al basico.
Cosa significa precisamente?
Che in un organismo sano, l’obiettivo è ricercare e mantenere costante un equilibrio. Da un lato dovremmo evitare l’eccessiva formazione di acidi nel nostro corpo. Come fare? Evitando il consumo in grandi quantità di alimenti acidi o alimenti alcalinizzanti.
D’altro canto una alimentazione squilibrata e tendente più verso gli alimenti ad azione acidificante può essere causa dell’insorgenza di malattie infiammatorie e può favorire altre patologie o disturbi cronici.
Alimenti acidifcanti sani
Cominciamo dall’idratazione. Occorre favorire la diuresi, stimolata da una corretta idratazione, che ha effetti preventivi. Permette infatti l’eliminazione dei batteri dalle vie escretrici. Inoltre, se unita a cibi ricchi di fibre, l’idratazione favorisce la motilità intestinale contribuendo alla regolarità delle evacuazioni e alla riduzione della proliferazione di batteri fecali che sono una delle cause di infezione a livello delle vie urinarie.
Un regime alimentare con elevato residuo acido aiuta a diminuire il pH delle urine (ed è un fattore molto positivo, poiché alcuni batteri non crescono a pH bassi) e favorisce la minore adesione dei batteri alle pareti delle vie escretrici. Occorre quindi aumentare il consumo di cibi a effetto acidificante (con residui di cloro, fosforo e zolfo) e diminuire quelli alcalinizzanti (con residui di calcio, magnesio, sodio e potassio).
Cominciamo dall’acqua. I nutrizionisti suggeriscono di bere almeno 1.5 o 2 litri di acqua al giorno, in base anche alla stagione e all’attività fisica o eventualmente tisane e infusi, purché senza zucchero.
È importante il costante consumo di verdure, di cereali integrali e di frutta, variando i colori e rispettando la stagionalità dei prodotti.
I sapori sono importanti e dobbiamo abituarci a riscoprirli, evitando possibilmente il junk food (cibo spazzatura), alimenti industriali e molto saporiti, ma dallo scarso valore nutrizionale e dall’elevato apporto energetico, ricchi di additivi che “manipolano” il sapore, coloranti per il restyling visivo (per renderli più attraenti) e aromatizzanti per truccare ulteriormente la sapidità.
Possiamo condire le basi di frutta, verdura e cereali integrali ricorrendo ad aromatizzanti naturali come l’aglio, la cipolla e le erbe aromatiche per insaporire i cibi.
In una dieta acida non può mancare il pesce fresco come fonte principale di proteine animali.
E ancora: i formaggi freschi a basso contenuto di grassi.
Naturalmente l’olio extravergine d’oliva a crudo (non cotto) per condire gli alimenti.
Il latte fermentato e suoi derivati, come lo yogurt o kefir.
Infine è bene valutare con il proprio urologo l’utilizzo di integratori alimentari specifici a base di frutti rossi, d-mannosio e probiotici.
I limoni e pompelmi acidi e gli insospettabili “falsi amici”
Ci sono alimenti dal sapore acido, ma che in realtà sono in grado di provocare nell’organismo la formazione di sostanze basiche utili. I più comuni sono gli agrumi, in particolare i limoni e i pompelmi. Il limone non è per niente acido perché viene trasformato dal nostro corpo e reso alcalino.
Poi ci sono i cibi insospettabili, nello studio della lingua inglese li definiremmo “false friends”. Sono alimenti generalmente dal gusto morbido, dolce, per nulla acido, appunto non sospetti, che invece possiedono un elevato pH, quindi molto acidi. Ne consumiamo tanti, e sono formaggi a media e alta stagionatura, lo yogurt dolcificato, il burro, il gelato, la panna industriale e l’uovo intero soprattutto se fritto. Comunque cibi raffinati (pasta e pane con farine raffinate) o ricchi di zuccheri e proteine, ricchi di amido e poveri di fibre o vitamine. Sono alimenti da limitare al massimo.
I cibi acidi da evitare durante le infezioni
Quando attraversiamo la fase acuta delle infezioni urinarie dobbiamo assolutamente evitare, o limitare il più possibile il consumo di alcuni alimenti. Principalmente dobbiamo stare alla larga dai cibi che abbondano sulle tavolate estive o quando consumiamo pasti frugali e veloci durante il lavoro e lo stress quotidiano. Non sono consentiti:
- Alcolici
- Caffè e tè
- Spezie piccanti
- Formaggi piccanti
- Dolci
- Bevande zuccherate
- Condimenti ricchi in grassi saturi e trans grassi come burro, lardo, margarine, e fritture
- Salse come maionese, ketchup, senape
- Carni lavorate come insaccati
- Prodotti in salamoia
- Va moderato il consumo di sale e carni rosse (optando per i tagli più magri).
Differenza cibi alcalini e cibi acidi
Un organismo in salute deve mantenere costantemente un pH acido equilibrato del sangue e dell’urina. Il valore da tenere d’occhio è il pH che indica l’equilibrio acido/alcalino fisiologico. Quando analizziamo il sangue e le urine viene indicato il grado di acidità o di basicità; solitamente il nostro pH corporeo si attesta sul valore 7.4. Frutta e verdura contengono molte vitamine e sali minerali, sostante importanti per controllare e equilibrare il livello elettrolitico del corpo e per riportare il pH verso il valore ottimale di 7.4.
La differenza tra cibi alcalini e cibi acidi è marcata:
- Sono cibi acidificanti quelli in genere di origine animale o quelli molto lavorati.
- Sono cibi alcalinizzanti generalmente quelli di origine vegetale.
La dieta alcalina prevede l’assunzione del 60-80% di alimenti alcalini ed il 20-40% di cibi acidi. La dieta alcalina dà effetti depurativi e purificanti.
I principali cibi alcalini sono: verdura, frutta fresca, tuberi, erbe e spezie, verdure a foglia verde (meglio crude), uva e avocado (tra i migliori cibi antinfiammatori come questi).
Gli effetti di una dieta troppo acida
Una dieta prevalentemente acida, invece, impegnerà il nostro organismo a contrastare l’acidità con elementi naturali presenti all’interno del nostro corpo come il potassio, il calcio ed il magnesio. Quando non riforniamo il nostro corpo di adeguati elementi alcalinici, l’organismo andrà a prelevarli dall’interno, cioè dalle ossa, dai denti e da altri organi. Di conseguenza, succede che il corpo si indebolisce, andando incontro a rischi come ipertensione, ossa fragili, carenze vitaminiche.
Il segreto sta nell’equilibrio
La ricerca di un equilibrio è fondamentale, oltre allo stile di vita sano. Tutti i meccanismi fisiologici come la digestione, la circolazione sanguigna, l’espulsione di feci e urine, sono legati a questo equilibrio interno tra acidità e alcalinità.
Quindi, una dieta alcalina, oltre a riequilibrare il pH acido dell’organismo, aiuta a prevenire anche una serie di patologie:
- * ipertensione e infarti
- * dolori cronici
- * disturbi da carenze alimentari (visto che sono spesso ignorati o consumati in pochissime quantità)
- * problemi alle ossa e ai muscoli
- * obesità
- * prevenzione contro il cancro.
Consigli per l’igiene intima, biancheria e i rapporti sessuali
La dottoressa Costantini spiega che, fianco della buona tavola, non possono però mancare anche abitudini e stile di vita corretti che puntano soprattutto a una migliore igiene intima quotidiana. Occorre avere cura di effettuare movimenti che vanno dalla vagina all’ano; se si compie il movimento contrario si rischia, infatti, di trasportare materiale fecale a contatto con gli orifizi urinari e di innescare un’infezione. L’igiene personale, nella donna, va intensificata durante il ciclo mestruale. Anche l’eccesso di igiene non va bene, e neppure l’uso di detergenti troppo aggressivi che, alterando la flora vaginale, possono predisporre anch’essi alle infezioni. È bene fare attenzione anche all’abbigliamento: la biancheria intima deve essere di cotone e i pantaloni non troppo stretti.
Nella vita di coppia è consigliato urinare prima e soprattutto dopo il rapporto sessuale poiché il flusso urinario facilita il trasporto verso l’esterno di eventuali batteri penetrati in vescica.
Infine eliminare alcuni importanti fattori di rischio: il fumo innanzitutto e la sedentarietà.