Nonostante ciò che normalmente si ritiene, respirare aria di mare non significa assumere iodio e regolare le funzioni della tiroide. Vediamo i sintomi e le malattie legate a questa ghiandola, indispensabile per il sistema immunitario e come prevenire con la dieta.
La tiroide è delicatissima e per funzionare deve avere un costante e adeguato apporto nutrizionale di iodio. Nutrizionale, non inalatorio, quindi sfatiamo il luogo comune che basti respirare aria marina per regolare le funzioni tiroidee: lo iodio non si respira, si ingerisce. Dunque nonostante sia tempo di mare e sole il fabbisogno di iodio resta da alimentare per chi soffre di problemi alla tiroide, una ghiandola che, per funzionare al meglio, ha bisogno proprio di questo oligoelemento. Questa componente essenziale degli ormoni tiroidei svolge importanti funzioni biologiche, una su tutte quella del sistema immunitario e della difesa dell’organismo dagli attacchi esterni.
Il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato per le donne in gravidanza e per i bambini. Secondo le stime attuali, un neonato su 3mila nasce con una forma di malattia tiroidea. In età adulta, le donne sono molto più soggette alle malattie tiroidee rispetto agli uomini: una donna ha il 20% di possibilità di sviluppare problemi alla tiroide nel corso della sua vita.
Poco sale (ma iodato)
Poco sale, ma iodato, nella dieta quotidiana è l’indicazione per la salute della nostra tiroide (e non solo), tanto è vero che la legge 55 del 2005 prevede la vendita obbligatoria del sale iodato in tutti i negozi nonché il suo utilizzo nella ristorazione collettiva e nell’industria alimentare. Proprio con questa decisione è stato di fatto attivato il programma nazionale di iodoprofilassi nel nostro paese, ovvero un programma di prevenzione finalizzato a contrastare le patologie causate dalla carenza nutrizionale di iodio.
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È importante anche la dieta e non esagerare con interventi inutili. Ed evitare anche i cibi interferenti endocrini.
Le malattie causate dalla tiroide più comuni sono:
- Gozzo. Si determina da un aumento di volume della ghiandola tiroidea. Il gozzo può presentarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo. Può essere costituito da una singola area della tiroide (nodulo o gozzo uninodulare), da più aree (gozzo multinodulare) o da un aumento diffuso di tutta la ghiandola. La funzione della ghiandola può essere normale (gozzo eutiroideo) o alterata (gozzo iperfunzionante o ipofunzionante).
- Ipertiroidismo. Si manifesta quando la ghiandola tiroidea funziona in eccesso rilasciando troppo ormone nell’organismo ed è la patologia endocrina maggiormente frequente dopo il diabete mellito. L’ipertiroidismo può essere causato da numerosi fattori, come il morbo di Basedow, da una inappropriata secrezione di TSH o da una secrezione tumorale di fattori TSH simili, da altre forme tumorali, come quelli ovarici o dalla metastasi di tumori tiroidei differenziati, da un gozzo o da un nodulo iperfunzionante, da una assunzione eccessiva di ormone tiroideo.
- Ipotiroidismo. Si sviluppa quando gli ormoni tiroidei sono insufficienti. In genere questo avviene quando si è sottoposti a radiazioni (radio-iodio), o in seguito a malattie metaboliche da accumulo, o in presenza di una carenza o eccesso di iodio o in seguito a lesioni dell’ipotalamo. Si tratta di una malattia la cui reale incidenza è difficilmente valutabile, variamente influenzata da fattori genetici ed ambientali, tra i quali la carenza di iodio.
- Tumori. Lo sviluppo di noduli tiroidei è solitamente un fenomeno di natura benigna (solo lo 0,3 per cento dei noduli è una neoplasia maligna). In caso di noduli maligni, i carcinomi più comuni sono gli adenocarcinomi papillari o papillari-follicolari (misti) che rappresentano circa il 60 per cento dei tumori maligni della tiroide. La prognosi è eccezionalmente buona, con oltre il 90 per cento di probabilità di guarigione. Il cancro tiroideo è più diffuso tra le donne rispetto agli uomini, con un rapporto di 3,2:1 e la sua incidenza aumenta con l’età. Tra le cause, è di riconosciuta importanza l’esposizione a radiazioni ionizzanti alla regione del collo.
- Tiroidite di Hashimoto e delle altre malattie autoimmuni. Queste patologie colpiscono dal 5 al 15% della popolazione femminile e dall’1 al 5 per cento della popolazione maschile. Un’altra forma di malattia al femminile è la tiroidite post-partum. Si presenta nel 5-9% delle donne subito dopo aver partorito ed è di solito una condizione transitoria.
I sintomi più diffusi delle malattie alla tiroide
L’ipotiroidismo in genere si manifesta con i seguenti sintomi: fatica; aumento della sensibilità al freddo; stitichezza; pelle secca; aumento di peso; viso gonfio; raucedine (abbassamento della voce); debolezza e dolori muscolari; rigidità, gonfiore o dolore alle articolazioni; elevati livelli di colesterolo nel sangue; ciclo mestruale irregolare; perdita dei capelli; rallentamento del battito del cuore; depressione; alterazioni della memoria.
L’ipertiroidismo si manifesta con: nervosismo e ansia; iperattività, cioè incapacità di stare fermi; inspiegabile perdita di peso nonostante sia aumentato l’appetito; battito cardiaco rapido o irregolare; rigonfiamento visibile della ghiandola tiroidea; irregolarità mestruale; disturbi del sonno.
Il morbo di Basedow-Graves causa ipertiroidismo e colpisce gli occhi in questo modo: occhi sporgenti; bruciore, rossore e gonfiore agli occhi; eccessiva lacrimazione, visione offuscata o doppia; sensibilità alla luce.