I due casi che si sono aggiunti sono correlati al caso zero che l’avrebbe contratta durante un viaggio alle Canarie. Il direttore dell’Istituto Spallanzani invita a non allarmarsi e spiega quali sono modalità di trasmissione e sintomi
Sono tre i casi di vaiolo delle scimmie confermati attualmente in carico all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. I due casi che si sono aggiunti sono correlati al caso zero che l’avrebbe contratta durante un viaggio alle Canarie. A confermare la notizia è stato l’assessorato alla sanità della Regione Lazio.
Niente allarmismi
Francesco Vaia, direttore generale dell’Istituto Spallanzani su Rai Radio1 a Che giorno è, ha spiegato: “Questa non è una nuova malattia e non deve destare allarme”, “È un vaiolo minore. Ha una sintomatologia più lieve del vaiolo tradizionale. Assolutamente no allarme, ma grande attenzione. La buona notizia è che lo abbiamo preso, credo in tempo. Lo abbiamo già sequenziato. Lunedì o martedì lo isoleremo. Da lì potranno partire le classiche prove per vedere se il vaccino attualmente disponibile può essere neutralizzante o meno. La scienza va avanti. All’opinione pubblica: non vi allarmate”.
La differenza tra chi è vaccinato e chi no
In queste ore stanno girando sui social affermazioni sul fatto che i nati dal 1981 in poi sarebbero più a rischio, perché da quell’anno la vaccinazione contro il vaiolo non è stata più obbligatoria. Vaia ha spiegato: “Tutte le società di malattie infettive concorrono insieme nel dire che chi è vaccinato non dovrebbe correre nessun rischio. Da qui a dire: vacciniamoci tutti in questo momento, ce ne corre: Piano. Se ci saranno le evidenze e se ci saranno le esigenze saremo i primi a dirlo”.
I sintomi
l vaiolo delle scimmie è una zoonosi silvestre – ovvero una malattia riguardante gli animali selvatici – con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano nelle parti boscose dell’Africa centrale e occidentale. La malattia spesso si esaurisce con sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, non è molto contagiosa tra gli uomini e si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati. I sintomi (tra cui febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee) possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto pruriginose o dolorose.
Quanto dura l’incubazione del vaiolo delle scimmie?
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è generalmente compreso tra 6 e 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni.
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Precauzioni
“Attualmente la situazione è sotto controllo e in questo momento in Italia non abbiamo una situazione di allerta in relazione ai casi segnalati di vaiolo delle scimmie. Raccomandiamo però prudenza nei contatti stretti o sessuali che presuppongano uno scambio di fluidi corporei, soprattutto se sono presenti lesioni cutanee o sintomi febbrili”. Lo afferma all’Ansa Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss).