Pesticidi, 70 organizzazioni scrivono all’Ue: “Ancora un piano d’azione poco ambizioso”

PESTICIDI

Oltre 70 organizzazioni europee hanno inviato una dichiarazione congiunta al vicepresidente esecutivo della Commissione europea Timmermans e al commissario per la salute e la sicurezza alimentare Kyriakides per esprimere la loro profonda preoccupazione per la mancanza di ambizione del progetto di proposta della Commissione per un regolamento “Uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” che sarà pubblicato a giorni. Fanno 10 richieste per raggiungere un regolamento ambizioso.

Nonostante l’evidente fallimento dell’attuale direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi (SUD) nel ridurre l’uso dei pesticidi nell’Ue, il nuovo progetto della Commissione non riesce a realizzare i cambiamenti trasformativi necessari per garantire la transizione dell’Ue verso l’agroecologia.

“Gli europei vogliono meno pesticidi”

“Forse dobbiamo ricordare alla Commissione che 1,2 milioni di europei hanno firmato l’iniziativa dei cittadini “Salviamo api e agricoltori” spiega Madeleine Coste, Policy Officer di Slow Food Europa, aggiungendo che nell’Ice si chiede “una riduzione dell’80% dei pesticidi sintetici entro il 2030, e soprattutto, una chiara tabella di marcia su come l’Europa eliminerà del tutto l’uso dei pesticidi sintetici entro il 2035. Senza vietare definitivamente l’uso di pratiche altamente dannose o senza fissare il passaggio all’agroecologia come obiettivo chiaro del regolamento, non possiamo sperare di vedere un vero miglioramento rispetto all’attuale direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi.

Sebbene le organizzazioni ritengano che la proposta di regolamento della Commissione contribuirà a una migliore attuazione della politica, considerano molti elementi preoccupanti e avanzano 10 richieste migliorative alla Commissione tra cui l’aggiornamento della definizione di “gestione integrata dei parassiti” che deve dare la priorità alle pratiche agroecologiche e l’esclusione dell’incentivazione dell’agricoltura di precisione e delle tecniche di ingegneria genetica, “che manterranno solo un modello di agricoltura industriale e una dipendenza strutturale dai pesticidi”.

Martin Dermine, responsabile della politica sanitaria e ambientale di Pan Europe, commenta: “Abbiamo urgente bisogno di un cambiamento del sistema agricolo in modo che gli agricoltori inizino a lavorare con la natura, invece di distruggerla. La bozza di proposta non apporta tale modifica e soprattutto non protegge i cittadini dall’irrorazione di pesticidi vicino alle loro case e giardini o vicino alle scuole.

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Serve un nuovo piano agricolo

Dall’adozione del SUD nel 2009, vi sono prove scientifiche crescenti degli effetti negativi dei pesticidi e dei cocktail chimici su tutti gli ecosistemi, la biodiversità e la salute umana. L’urgenza di abbandonare l’uso di pesticidi di sintesi è quindi evidente, mentre il passaggio a un sistema alimentare sostenibile e privo di sostanze tossiche basato sull’agroecologia è possibile e necessario.

Angeliki Lyssimachou, Senior Science Policy Officer presso l’Health and Environment Alliance (Heal), afferma: “La Commissione europea e i governi devono smettere di chiudere un occhio sugli impatti devastanti che i pesticidi hanno sugli agricoltori, sulla nostra salute e sull’ambiente. Stabilire obiettivi ambiziosi e giuridicamente vincolanti per eliminare gradualmente i pesticidi è un’opportunità per prevenire malattie legate all’esposizione ai pesticidi, come alcuni tipi di cancro e il morbo di Parkinson, che l’UE non può permettersi di perdere”.