Pubbliredazionale in collaborazione con InfoCamere
Dallo shock del primo lockdown e durante i difficili mesi che sono seguiti, per tantissime micro e piccole imprese o attività professionali, l’uso di strumenti digitali come la firma digitale è stato determinante per mantenere l’operatività e non soccombere. Anzi, il virus – sul fronte della digitalizzazione – ha funzionato da incredibile acceleratore.
In tanti, per la prima volta, hanno smesso di chiedersi cos’è la PEC o come emettere una fattura elettronica, familiarizzando in poco tempo con gli strumenti a disposizione. Un grande passo avanti nel modo di fare impresa, alla cui base c’è una grande protagonista: la firma digitale.
Permettendo di sottoscrivere documenti di ogni natura con pieno valore legale e di completare procedure online sia verso la Pubblica amministrazione che tra privati (pensiamo all’apertura di un conto di home banking, alla partecipazione a bandi e appalti, alla richiesta di voucher e agevolazioni), la firma digitale è diventata sinonimo di continuità del business dell’impresa. Una compagna di strada che è entrata velocemente nel quotidiano dei protagonisti più dinamici della nostra imprenditoria, dai giovani ideatori di start-up ai sempre più numerosi cittadini di origine straniera che si trasformano in imprenditori. La loro identità viaggia con quella della loro impresa e tutte e due hanno in comune un Dna digitale con cui sanno di poter semplificare la propria attività e guadagnare un vantaggio concreto sulla concorrenza.
Introdotta massivamente vent’anni fa per semplificare i rapporti tra imprese e pubblica amministrazione – in primis verso il Registro delle imprese delle Camere di commercio – la firma digitale si è trasformata da ‘scatola nera’ per addetti ai lavori (uffici amministrativi delle aziende, commercialisti, notai) a strumento irrinunciabile anche per gli imprenditori stessi. Grazie ad affidabilità e capacità di rendere tutto più rapido, ma anche più sicuro, la firma digitale permette di risparmiare tempo e denaro. Anche perché acquistare la propria firma digitale è sempre più semplice anche da remoto – un’esigenza ancora più sentita in tempi di pandemia – senza bisogno di spostamenti o spreco di carta.
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Con l’obiettivo di accompagnare questi processi, le Camere di commercio – attraverso InfoCamere – hanno deciso di intensificare l’impegno ad avvicinare gli imprenditori a strumenti di base come la firma digitale, grazie alle soluzioni del servizio ID InfoCamere.
Un impegno pionieristico: fin dal primo elenco pubblicato dall’allora Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (l’odierna AgID), nel luglio del 2000, InfoCamere figurava infatti tra le prime sei società individuate per le attività di certificazione nel nostro paese. A distanza di vent’anni – per rafforzare il ruolo delle Camere di Commercio come ultimo miglio verso la trasformazione digitale delle imprese – nell’estate del 2020 InfoCamere ha ottenuto dall’AgID l’accreditamento come Qualified Trust Service Provider (QTSP), ovvero di Prestatore di servizi fiduciari qualificati: dalla firma digitale, alla smart card, al token – il supporto wireless che consente di firmare da smartphone, tablet o pc praticamente ovunque – per finire alla CNS, la Carta Nazionale dei Servizi in cui risiede la nostra identità digitale. Tutti servizi conformi alla normativa europea eIDAS , nei quali InfoCamere valorizza le forti competenze maturate nel campo della sicurezza informatica e della firma digitale basata sulla tecnologia della crittografia a chiave pubblica (Public Key Infrastructure).
Un riconoscimento del lungo impegno in favore dell’innovazione digitale a beneficio di imprese e professionisti per il miglior funzionamento del mercato e dei rapporti con la Pubblica amministrazione. Soprattutto a beneficio di quel vasto “mondo di mezzo” fatto di piccole imprese tradizionali che si colloca tra le grandi e medie aziende affacciate al mondo – già solidamente radicate nei nuovi territori digitali – e le giovani realtà che nascono con il Dna dell’innovazione. Avvicinare milioni di cittadini imprenditori alla firma digitale con un servizio semplice, sicuro e uniforme su tutto il territorio nazionale, è un modo per mettere a terra competenze e risorse in favore della trasformazione digitale del Paese, assicurando a tutti i protagonisti dell’economia la disponibilità dei “fondamentali digitali” senza i quali, semplicemente, si è destinati a rimanere spettatori del “new normal” con cui tutti ci dobbiamo misurare.