Green pea, il nuovo progetto di ristoranti e Spa sostenibili di Farinetti. E Greenpeace si arrabbia

Green pea vs Greenpeace. Il suono è quasi identico ma la mission ben diversa. La seconda è la nota e agguerrita Ong ambientalista, mentre il primo è il nuovo progetto di Oscar Farinetti, vulcanico imprenditore e fondatore della catena di cibo gourmet Eataly.

Cos’è Green pea

A presentarla al pubblico ci ha pensato lo stesso Farinetti, durante una trasmissione Rai, Restart, spiegando che il presidente del Cda è Francesco Farinetti, il figlio maggiore, e che tra i consiglieri ci sono anche gli altri due figli Nicola e Andrea. Come spiega il sito di Green pea, il fulcro della nuova azienda è quello dell’agroalimentare sostenibile: “Da noi trovi prodotti belli e bellissimi a basso impatto sull’ambiente – di alta qualità, Made in Italy e dal mondo – esperienze, eventi e tutti i servizi necessari per vivere Green. In pratica, hai a disposizione 66 negozi, un museo, 3 luoghi di ristorazione, una piscina, una spa e un club dedicato all’ozio creativo. In totale, 72 luoghi in cui il rispetto da dovere diventa piacere”.

Greenpeace: “Meno parole più impegno”

La nuova trovata di Farinetti ha ricevuto un commento tutt’altro che entusiasta: “In un mondo dominato dal greenwashing – ha dichiarato l’associazione a Agricolae.eu – l’uso di assonanze di questo tipo (non è il primo caso) non ci sorprende. Ci piacerebbe che più che ispirarsi ai nomi di chi, come Greenpeace, si dedica da sempre alla difesa dell’ambiente, tali soggetti realizzassero tutte le azioni necessarie per risolvere, in particolare, la gravissima crisi climatica”. L’Ong ha aggiunto: Greenpeace è impegnata perché tale agenda venga adottata e rispettata da governi e aziende”.

Farinetti: “Per me l’Italia dovrebbe essere tutta bio”

Durante la stessa trasmissione di Rai 2, Farinetti ha affermato anche”Dobbiamo fare un’agricoltura di altissimo livello per venderla nel mondo. E io ho detto di no quando mi hanno chiesto di fare il ministro dell’Agricoltura. Io fare l’Italia prima penisola bio al mondo. Nel vino fra cinque o due anni saremo tutti bio”. E ha aggiunto: “Visto che abbiamo toccato il tema della sostenibilità sono dieci anni che lo studio e ho fatto Green Pea. Siamo sull’orlo del burrone, la politica fa bal bla bla e di questo passo fra quattro generazioni noi non ci siamo più. All’ingresso di Green Pea c’è un cartello dove ci sono tutti gli eventi climatici”.