Grano canadese, De Bonis: “La Sumatra a sorpresa è sbarcata. Servono controlli”

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Colpo di scena al porto di Ravenna: la nave Sumatra, proveniente dal Canada con un carico di 337mila quintali di grano giudicato non conforme dall’Algeria prima e poi dall’Italia, dopo essere stata respinta dal porto romagnolo il 28 luglio scorso, ha ieri ottenuto l’ok dalle autorità per uno sbarco temporaneo.

Lo ha rivelato oggi il senatore Saverio De Bonis membro della IX Commissione Agricoltura, dopo un sopralluogo al porto di Ravenna: “Mi sono recato nuovamente nel porto di Ravenna per assumere ulteriori informazioni sulla nave Sumatra e il suo carico di grano avariato. La merce è giunta nei magazzini Eurodocks, nel porto ravennate, nonostante le autorità sanitarie ne avessero vietato lo scarico qualche giorno fa, come era già successo al porto di Annaba in Algeria, con un provvedimento di non ammissione all’importazione. Dopo qualche giorno in rada l’imbarcazione è tornata nel porto, e grazie all’autorizzazione concessa dalla Direzione generale della sanità (U.V.A.C. – P.C.F.) dell’Emilia-Romagna su istanza dell’importatore Casillo, ha potuto scaricare il grano in regime di deposito doganale, con riserva di successiva definizione delle azioni da intraprendere. Entro sessanta giorni l’importatore deve decidere se distruggere il grano in una struttura autorizzata, rispedire la partita fuori dall’Unione europea oppure sottoporla a un trattamento speciale destinandola a usi diversi da quelli previsti originariamente. Da un mio sopralluogo veloce non mi è stato possibile controllare la partita sotto blocco. Mi riservo di effettuare ulteriori verifiche per accertare la rintracciabilità della merce”.

Questo nuovo capitolo della vicenda è servito quanto meno a far emergere il nome dell’importatore la Casillo commodities Italia Spa, società di trading che si occupa del commercio internazionale dei cereali tra i leader del settore. Allo stato dei fatti, come spiega al Salvagente il senatore De Bonis, “il divieto all’importazione rimane e lo sbarco temporaneo è stato concesso su ricorso dell’importatore il quale ora ha due mesi di tempo per ‘smaltire’ il carico. Ma la preoccupazione è che, senza attenti controlli, il carico possa prendere altre strade anche in modo accidentale”.

Come riferisce De Bonis il grano viene trasferito in questi giorni in uno dei 10 magazzini di stoccaggio del porto di Ravenna “ma non so quale e non mi è stato concesso di visitarlo. Chiedo al ministro dell’Agricoltura per il tramite dell’Icqrf che si avvii immediatamente un monitoraggio per garantire che tutte le 337mila tonnellate di grano non conforme agli standard di sicurezza venga stoccato per intero e non si disperda nemmeno in minima parte“.

La nave dei misteri

Attorno alla nave Sumatra nelle ultime settimane era nato un vero e proprio mistero. La bulk carrier, la “Sumatra“, IMO 9753260, battente bandiera portoghese, il 5 marzo 2021 ha caricato in Canada grano duro, destinato originariamente all’Algeria. Dopo circa 45 giorni di navigazione era arrivata presso il porto algerino di Annaba e lì si era fermata sino al 24 maggio in attesa di controlli e verifiche sulla qualità del carico. Una volta appurato lo stato di grave alterazione del grano, per motivi sanitari è stata respinta e fermata, probabilmente alla ricerca di una nuova destinazione dove scaricare il carico deteriorato.

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Dopo un mese circa, ha ripreso il mare il 30 giugno e dopo un breve rifornimento presso il sito di Sarroch in Sardegna, si è diretta attraverso l’agente Spedra-Ravenna  con il suo carico presso il porto di Ravenna, con arrivo previsto per giorno 7 luglio 2021, alle ore 14. Il 28 luglio le autorità portuali avevano negato lo sbarco poi il 12 agosto l’accoglimento dell’istanza di ricorso delll’importatore Casillo ha reso possibile uno sbarco temporaneo. Ora il trader ha 60 giorni per “eliminare” il grano giudicato non conforme