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Avete presente i mobili Flisat e Sundvik di Ikea? Secondo un recente rapporto condotto da Earthsight la multinazionale avrebbe usato per la loro produzione legno proveniente dal disboscamento illegale di foreste protette. A rendere più grave la scoperta è il fatto che la materia prima utilizzata veniva certificata come “legale e sostenibile” dal Forest Stewardship Council (FSC), il sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale. Ikea ha risposto alle constatazioni di Earthsight dichiarando di non approvvigionarsi più dalle aziende di Bakurov. Nel mirino dell’associazione, infatti, è finito il multimilionario Evgeny Bakurov, storico fornitore di Ikea a cui farebbero capo le società materialmente responsabili dei disboscamenti: sui registri della ExportLes, gruppo controllato da Bakurov, vi sarebbero una moltitudine di violazioni alle leggi forestali e ambientali, evidenziano gli attivisti della Earthsight.
Grazie al lavoro di una moltitudine di investigatori, che hanno operato sotto copertura, a blitz e a “pedinamenti” via satellite, gli attivisti sono arrivati all’inquietante conclusione: dalle foreste protette, già messe a dura prova dai cambiamenti climatici, sono stati tagliati illegalmente circa 4 milioni di alberi.
Le aziende di Bakurov avrebbero disboscato più di quanto legalmente consentito dalle leggi, e lo avrebbero fatto dichiarando che gli alberi erano malati. Il territorio a seguito di queste azioni sconsiderate ha perso gran parte della sua biodiversità. Oggi è possibile vedere chilometri di coste, cruciali per la riproduzione di moltissime specie, totalmente distrutte. E non si sono neppure posti il problema di bonificare le aree, ripulendole dai detriti del disboscamento, o ripiantando alberi come previsto dalla legge e dagli accordi. E le indagini hanno permesso di scoprire qualcosa che andava ben oltre i semplici illeciti. Secondo i dati raccolti dagli investigatori, ora nelle mani dei tribunali, nei siti di approvvigionamento – che includevano aree di foresta certificata FSC -, l’86 per cento del legname tagliato sarebbe stato ottenuto da disboscamento illegale. Secondo il rapporto, nonostante le diffuse violazioni siano una questione di dominio pubblico, FSC ha continuato a certificare le foreste di Bakurov e il legname è stato utilizzato per creare mobili Ikea.
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La risposta di Ikea
Contattata da Earthsight, Ikea ha ammesso di avere tra i suoi fornitori le società di Bakurov, ma ha sostenuto che “il legno in questione che è entrato nella catena di approvvigionamento è raccolto legalmente”.
Tuttavia, la multinazionale ha detto che ha deciso di “non accettare più legname da queste società” nella primavera del 2021, citando “pratiche preoccupanti” non specificate. La decisione è stata presa come “misura di sicurezza aggiuntiva in conformità con il nostro sistema interno di due diligence”, continua la dichiarazione. La dichiarazione di Ikea non ha affrontato il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo per abbandonare il suo fornitore, dato che le prove di gravi illegalità da parte delle società di Bakurov erano diventate pubbliche quasi sette anni prima.
Il rivenditore ha, tuttavia, rifiutato di rispondere a ulteriori domande sulla data esatta della decisione (che non esclude il periodo successivo al primo contatto di Earthsight), quali erano esattamente le “pratiche preoccupanti” e come e quando l’azienda le ha scoperte .
AGGIORNAMENTO
La risposta di FSC
Nel 2019, le crescenti preoccupazioni per il disboscamento illegale nella Federazione Russa hanno spinto FSC Russia a lanciare uno studio per valutare il rischio che il legno illegale entri nelle catene di approvvigionamento di FSC. Ciò ha portato a una moratoria sulle vendite di legno e prodotti in legno con dichiarazioni di legno certificate FSC o controllate da FSC provenienti da tagli sanitari nella regione russa di Irkutsk Oblast. La moratoria è stata annunciata il 14 luglio 2021.