Le mascherine in tessuto riduce la probabilità di contaminazione del virus ma vanno lavate quotidianamente ad alte temperature in lavatrice. Lo rileva uno studio dell’Università di Sidney i cui risultati sono stati pubblicati sull’autorevole rivista Bmj Open.
“Sia le maschere in tessuto che quelle chirurgiche dovrebbero essere considerate ‘contaminate‘ dopo l’uso“, ha spiegato la professoressa Raina MacIntyre autrice dello studio. “A differenza delle maschere chirurgiche, che vengono smaltite dopo l’uso, le maschere in tessuto vengono riutilizzate. Anche se si può essere tentati di utilizzare la stessa maschera per più giorni consecutivi o di lavarla o pulirla rapidamente, la nostra ricerca suggerisce che questo aumenta il rischio di contaminazione”. Osservando dati di letteratura (lo studio originale è stato condotto in operatori sanitari ospedalieri in Vietnam nel 2011) i ricercatori australiani hanno “scoperto che se le mascherine di stoffa venivano lavate nella lavanderia dell’ospedale, erano efficaci quanto una maschera chirurgica”.
Ma lavarle quotidianamente non basta, servono anche le alte temperature. “L’Oms raccomanda il lavaggio in lavatrice di maschere con acqua calda a 60 gradi e detersivo per bucato, ei risultati della nostra analisi supportano questa raccomandazione”, ha spieago MacIntyre che ha concluso: “La nostra ricerca afferma che le mascherine di stoffa funzionano, ma una volta che una indossata, deve essere lavata adeguatamente ogni volta prima di essere indossata di nuovo, altrimenti smette di essere efficace contro il Covid-19”.