Un frigorifero, un televisore o una lavatrice con una doppia etichetta di efficienza energetica. È quello di fronte al quale potrebbe trovarsi chi sceglie uno di questi elettrodomestici in Europa in questi giorni. A quale credere, visto che le due indicazioni sulla classe energetica a cui siamo abituati a dare attenzione prima dell’acquisto sono peraltro nettamente differenti?
Possibile pensare a un errore e non è detto che chiedendo informazioni agli addetti alla vendita si ottengano spiegazioni convincenti.
In realtà la ragione è legata al nuovo regolamento Ue che cambierà (e di molto) queste etichette e che andrà in vigore nel marzo del prossimo anno. Display elettronici (inclusi televisori e monitor), lavastoviglie, frigoriferi e congelatori, lavatrici e asciugatrici dovranno riportare i risultati ottenuti con nuovi metodi di misurazione: uno stesso dispositivo, insomma, potrà riportare sulla nuova etichetta un valore di consumo notevolmente diverso (in kWh all’anno) rispetto a quello precedente.
Già nelle prossime settimane, però, chi acquista uno di questi apparecchi dovrebbe già trovare nella confezione una nuova e una vecchia etichetta energetica. Se il frigorifero è stato pubblicizzato e venduto con classe di efficienza A +++ in negozio o su Internet, ad esempio, la nuova etichetta nella confezione potrebbe indicare risultati ben diversi, perfino una classe E e un consumo energetico differente.
Classi come A+++ e A++ saranno un ricordo del passato, mentre oggi generalmente sono la norma.  Da marzo 2021 si tornerà a classi dalla A alla G. E a quanto ha dichiarato a OkoTest (mensile dei consumatori tedeschi) la TÜV Rheinland (l’Istituto di prove e di certificazione), non esiste ancora alcun dispositivo che abbia raggiunto la nuova classe A.
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Anche i valori di consumo modificati hanno un senso: le nuove informazioni sui consumi annuali dovrebbero essere più vicine all’uso effettivo rispetto alle cifre che i consumatori possono attualmente trovare sui dispositivi. Secondo TÃœV, i nuovi metodi di misurazione dovrebbero tenere conto dell’intero ciclo di vita del rispettivo dispositivo meglio di prima.