Da oggi l’app Immuni si potrà scaricare su tutto il territorio nazionale. Risolti i problemi che non consentivano di averla sulla maggior parte dei dispositivi Huawei e Honor, per via di una versione modificata di Android, il sistema di tracciamento anti-CoVid si appresta al grande debutto su scala nazionale. Anche il premier Giuseppe Conte invita ad utilizzare l’app: “Siamo orgogliosi – ha aggiunto – siamo stati tra i primi in Europa, se non addirittura i primi nel mondo occidentale ad avere raggiunto il risultato” dell’App Immuni “che ha superato il vaglio molto severo degli istituti internazionali più rigorosi e accreditati”.
In occasione della sperimentazione in 4 regioni, avevamo fatto il punto sul funzionamento dell’applicazione. Vale la pena ricordare, comunque, che l’app associa ogni telefono su cui viene installata a un codice casuale anonimo. Una volta scaricata la piattaforma e attivato il sistema di notifica, lo smartphone comincerà a scambiare via Bluetooth il proprio codice (anonimo e casuale) con gli altri smartphone che si trovano nelle vicinanze e che avranno scaricato l’app di contact tracing. Se un cittadino risulta positivo al coronavirus potrà inserire nell’app un codice di verifica che dovrebbe essergli consegnato con il test. A quel punto l’app comunicherà a un server centrale gestito da Sogei, la zona di provenienza, la provincia di residenza e le informazioni epidemiologiche del soggetto positivo al coronavirus. Solo dopo questi passaggi, coloro che negli ultimi giorni sono stati in contatto per più di qualche minuto con il contagiato saranno avvertiti con un alert, ma non potranno risalire né alla persona, né al luogo e all’orario dell’incontro. Aprendo la notifica potranno conoscere solo la data del contatto. Spetterà poi alle autorità sanitarie su base regionale il compito di dare consigli su come comportarsi. L’app potrà essere disattivata in ogni momento e i dati dei singoli incontri saranno conservati sui dispositivi personali e non su un server centrale.