Chiusura totale in tutta Italia dei negozi ad eccezione di supermercati, farmacie e parafarmacie, banche e poste. Restano garantiti i servizi minimi essenziali come i trasporti e quelli di pubblica utilità. Sono le nuove, ulteriori, severe misure intraprese dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus annunciate stasera dal premier Giuseppe Conte. “Non bisogna imboccare una corsa cieca verso il baratro”, ha detto il presidente del Consiglio smentendo le voce che volevano un’imminente definizione della Lombardia come zona rossa. “Chiudono i bar, i ristoranti, le mense, i parrucchieri, gli estetisti mentre sono garantire le aperture di farmacie, parafarmacie, banche, uffici postali, trasporti, attività agroalimentari, tabacchi, edicole e servizi minimi essenziali”, ha spiegato Conte in diretta televisiva e facebook.
Questi gli effetti del nuovo Dpcm 11 marzo 2020 ( qui il testo integrale) che hanno “effetto dalla data del 12 marzo 2020 e sono efficaci fino al 25 marzo 2020”
Nessuna chiusura delle aziende e fabbriche ma un ennesimo invito a favorire lo smart working, ferie e congedi familiari, ma nessuna serrata come da più parti in giornata invocata. Infine il presidente Conte ha annunciato la nomima di Domenico Arcuri, attuale presidente di Invitalia, a commissario per coordinare gli acquisti e gestire le nuove strutture ospedaliere che affiancherà il presidente della Protezione civile Angelo Borrelli.
Infine il premier Conte ha ribadito che gli spostamenti sono vietati ad eccezione di quelli per “motivi di lavoro o di salute” previa autocertificazione.
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Oggi intanto l’Oms ha dichiarato la pandemia ovvero la diffusione del virus in tutto il mondo (ad oggi sono 114 i paesi che risultano contagiati) e ha denunciato anche “l’inazione degli Stati” di fronte alla diffusione dei contagi. In Italia, intanto, secondo l’ultimo bollettino della diffuso dalla Protezione civile alle ore 18 il numero dei positivi all’11 marzo è di 10.590 (aumentato di 2.076 unità rispetto a ieri), quelli ricoverati con sintomi 5.838 e 3.724 sono in isolamento domiciliare, mentre i guariti sono in tutto 1045, dei quali 41 oggi. I morti sono saliti a 827: rispetto a ieri sono 196 in più.