Dopo la sentenza della Corte di giustizia Ue e la diffida da parte del Movimento consumatori a 9 società finanziarie ad adempiere nei confronti dei consumatori, Banca d’Italia scrive agli operatori e conferma che in caso di estinzione anticipata di un prestito deve essere restituita la parte dei costi sostenuti per l’intera durata prevista.
Nel frattempo l’associazione presieduta da Alessandro Mostaccio ha attivato on line lo “Sportello prestiti – estinzione anticipata” e il numero telefonico dedicato 011-5611414 al quale possono rivolgersi tutti i consumatori che a partire dal 2010 hanno estinto anticipatamente un prestito.
Con la sentenza n. 383 dell’11 settembre 2019 “Lexitor”, la Corte di giustizia europea ha ritenuto che la direttiva 2008/48/CE che regola i prestiti ai consumatori (contratti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione, delegazione di pagamento, prestiti personali o finalizzati all’acquisto di beni e servizi), in caso di estinzione anticipata dei finanziamenti, imponga una riduzione di tutti i costi. Anche Banca d’Italia, con una comunicazione dello scorso 4 dicembre, ha modificato i propri precedenti orientamenti ed ha precisato che quando il cliente eserciti il diritto di estinzione anticipata dei prestiti ha diritto ad una riduzione di tutti i costi a proprio carico.
Tutti i consumatori che hanno stipulato un finanziamento e si siano avvalsi della facoltà di estinguerlo anticipatamente, precisa in una nota Movimento consumatori, hanno diritto alla riduzione non soltanto dei costi connessi alla durata del contratto (ad esempio, gli interessi e i costi assicurativi), ma anche di tutti gli altri costi (spese di istruttoria e commissioni di intermediazione) in proporzione alla durata residua del prestito.
“Le banche e le finanziarie – afferma Paolo Fiorio, legale Mc – non hanno rispettato questo importante principio. Movimento Consumatori ha quindi diffidato Compass Banca S.p.A., Fiditalia S.p.A., Findomestic Banca S.p.A., Prestitalia S.p.A., AGOS Ducato S.p.A., Credem S.p.A., Futuro S.p.A., Pitagora S.p.A., Santander Consumer Bank S.p.A. a modificare le clausole dei contratti di credito ai consumatori, al fine di rispettare i principi sanciti dalla Corte di giustizia. Nonostante la diffida, tutti gli intermediari continuano ad utilizzare condizioni contrattuali contrarie alla sentenza Lexitor. Movimento consumatori sta avviando le azioni inibitorie collettive per fare cessare tale comportamento illegittimo che danneggia decine di migliaia di consumatori”.
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“Auspichiamo – commenta Alessandro Mostaccio, segretario generale dell’assiciazione – che l’Arbitro Bancario Finanziario dia pronta e veloce applicazione ai principi riconosciuti dalla Corte di giustizia, confermati anche da Banca d’Italia con le proprie linee orientative, e accolga le richieste di rimborso dei consumatori, bloccate da settembre, in attesa della decisione del Collegio di Coordinamento che si è riunito ieri e dal quale aspettiamo con urgenza la decisione”.