Prima nell’Ue per la quantità di siti con acque balneabili di bassa qualità , ma anche in ottima posizione per quelli dove c’è un’acqua considerata ‘eccellente’.
Sembrano due dati in contraddizione, ma non lo sono. Le condizioni delle acque balneabili italiane emergono dal rapporto 2018 pubblicato dalla Commissione europea e dall’Agenzia Ue per l’ambiente (Eea). All’Italia va infatti la maglia nera Ue per il maggior numero di siti con acque balneabili, sulla costa e all’interno, di bassa qualità (89), davanti a Francia (54) e Spagna (50). Secondo il rapporto, i siti balneari di scarsa qualità sono aumentati rispetto a un anno fa in Italia (da 79 a 89) e in Spagna (da 38 a 50), mentre per la Francia la situazione è in miglioramento (da 80 a 54).
La buona notizia
Ma allo stesso tempo l’Italia si piazza nona nella ‘top ten’ dei Paesi Ue con il numero più alto di acque eccellenti. Nel 2018, infatti, il 90% dei bacini balneabili italiani analizzati (4.987 su 5.539) presentavano acque di qualità eccellente. Un dato che si attesta oltre la media Ue (85%), con la nostra penisola che fa meglio di Paesi come Spagna (87%), Francia (78,8%) e Svezia (72,7%), ma peggio di Germania (92,7%) o Grecia (97%). Lo scettro della classifica va a Cipro, con il 99,1% di acque balneabili eccellenti. Complessivamente, i bacini italiani analizzati rappresentano il 25% di tutte le acque balneabili nell’Ue.