Rispetto allo zucchero contenuto nei cibi solidi, lo zucchero nelle bevande comporta un rischio maggiore di provocare cambiamenti metabolici che portano a malattie croniche come il diabete e l’obesità. Lo rileva un articolo che il dottor Gerhard Sundborn della Facoltà di Scienze mediche e della salute dell’Università di Auckland ( Nuova Zelanda) e colleghi hanno appena pubblicato su Obesity, la rivista ufficiale di The Obesity Society.
Nel mirino soft drink e succhi di frutta
Alla base dell’articolo una revisione di otto studi che hanno confrontato direttamente gli effetti metabolici degli zuccheri liquidi e solidi. La maggiore pericolosità dello zucchero nei liquidi ” è dovuta alla sua concentrazione, alla quantità e alla velocità con cui lo zucchero viene metabolizzato se consumato in forma liquida”, ha affermato il dottor Sundborn, cha ha aggiunto: “È chiaro che lo zucchero nelle bevande è più pericoloso di quello nei cibi solidi, il che significa che dovremmo concentrare inizialmente i nostri sforzi sulle bevande zuccherate. Un dato che si collega alla discussione in Nuova Zelanda sulla possibilità di una tassa sulle bevande zuccherate come azione prioritaria per contrastare le epidemie di obesità e diabete di tipo 2.
Dito puntato contro le bevande zuccherate, ma anche i succhi di frutta. La revisione rileva come alcuni studi suggeriscano che il succo di frutta può conferire un rischio relativamente più elevato di aumento di peso e resistenza all’insulina rispetto ai frutti naturali e ciò potrebbe essere dovuto a differenze nel modo in cui il fruttosio viene metabolizzato.
“La fibra rallenta l’assorbimento dello zucchero”
Il Salvagente ha voluto confrontare questi risultati con Silvia Migliaccio, specialista in Endocrinologia e Malattie Metaboliche e segretaria nazionale della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione: “Lo zucchero presente in bevande e succhi di frutta ha un indice glicemico più alto rispetto a quello presente nella frutta, perché in questa sono presenti le fibre. Queste determinano un assorbimento più lento degli zuccheri e quindi minori livelli di insulina”.
Attenzione però al trucco degli zuccheri nascosti nei prodotti: “Sebbene – prosegue – in una bevanda non siano aggiunti zuccheri ma siano presenti quelli naturali dei frutti (pensiamo al succo di mela, ndr), l’indice glicemico risulta sempre più alto in quanto le fibre sono assenti”. Ragionando su altri tipi di prodotti, ad esempio una merendina, anche qui la presenza di fibre fa la differenza. “Prodotti con farina integrale rispetto a farine semplici hanno più fibre quindi l’assorbimento degli zuccheri è rallentato. Una delle problematiche dell’epoca moderna è che consumiamo poche fibre, come invece ci consiglia la dieta mediterranea. A prescindere dalla quantità di frutta e verdura, dovremmo consumare più fibre anche nei cereali”.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente