Hanno coltivato la patata brevettata da Pepsi per produrre le patatine a marchio Lays e per questo ora la multinazione chiede a 4 contadini indiani un indennizzo di 150mila dollari ciascuno.
La causa è trattata nel tribunale della città di Ahmedabad, nella parte occidentale dell’India, e ha suscitato l’indignazione degli agricoltori e di attivisti preoccupati, come scrive il Guardian, “che la Pepsi stesse sfruttando la sua influenza per interferire con l’approvvigionamento alimentare del paese. Il ruolo delle compagnie straniere nella produzione e nella vendita di cibo in India è un tema molto dibattuto, in particolare per quanto riguarda l’uso di colture geneticamente modificate”. “Si tratta della sovranità delle sementi in India, della nostra sovranità alimentare e della sovranità nazionale”, ha detto Kapil Shah, un attivista che difende i contadini.
Dal canto suo Pepsi si difende sostenendo che i contadini che hanno coltivato la varietà di tubero senza autorizzazione hanno leso gli interessi di molti che lavorano con l’azienda per produrre le patatine di Lays. La multinazionale fornisce ai contadini i semi e successivamente riacquista le patate. “In questo caso – ha spiegato un portavoce della Pepsi, come riporta il Guardian – abbiamo presentato un ricorso giudiziario contro le persone che stavano coltivando illegalmente la nostra varietà registrata. Ciò è stato fatto per proteggere i nostri diritti e salvaguardare il più ampio interesse degli agricoltori che sono impegnati con noi e che stanno utilizzando e beneficiando dei semi della nostra varietà registrata”.
Immediata la replica di Ambubhai Patel, vice presidente dell’associazione degli agricoltori locali: “Gli agricoltori non hanno nulla di cui preoccuparsi e non possiamo permettere tali intimidazioni. Combatteremo contro di esso in tribunale e manifesteremo al loro fianco se necessario”.