Bere tè bollente aumenta il rischio di tumore all’esofago

Bere sistematicamente il tè caldo aumenta di circa il doppio il rischio di contrarre il tumore all’esofago. E’ la conclusione cui giunge uno studio pubblicato sull’International Journal of Cancer che ha seguito per dieci anni i bevitori di tè. Tra questi quelli che hanno bevuto sistematicamente tè a temperatura oltre i 60 gradi hanno fatto registrare quasi il doppio del rischio di carcinoma esofageo a cellule squamose rispetto a quelli che bevevano tè freddo e in generale in minor quantità. Il tema di ricerca guidato da Farhad Islami dell’American Cancer Society (Acs) di Atlanta ha iniziato il suo studio nel 2004 raccogliendo i dati relativi a 50.000 adulti che vivono nella provincia di Golestan, nel nord-est dell’Iran, dove sono stati segnalati alti tassi di cancro esofageo e dove i residenti bevono una media di 1.100 ml di tè nero al giorno.

Gli esperti spiegano che già in passato altri studio hanno mostrato il legame tra il tè caldo e il rischio di cancro all’esofago, ma per la prima volta, grazie a questa ricerca, possiamo avere dati oggettivi riguardanti proprio le temperature esatte a cui il tè diventa pericoloso per la nostra salute. Per giungere alle loro conclusioni, gli scienziati hanno analizzato 50.045 individui tra i 40 e i 75 anni per circa 10 anni e, durante gli anni di ricerca, sono stati registrati 317 nuovi casi di cancro all’esofago.

Le persone che bevevano regolarmente il tè a temperature di 60° C o superiori hanno avuto il 41% di probabilità in più di sviluppare un tumore rispetto a quelle che lo bevevano più freddo. Coloro che preferivano il tè “molto caldo” hanno avuto quasi due volte e mezzo il rischio di coloro a cui piaceva freddo o tiepido. E quelli che bevevano il loro tè entro due minuti dal servizio in tazza avevano un rischio del 51% più alto di quelli che aspettavano più di sei minuti. Nel complesso, le persone che hanno bevuto almeno 700 ml al giorno a temperature superiori a 60° C hanno fatto registrare un aumento del rischio del 91% rispetto a quelli che hanno bevuto meno tè e a temperature più basse.