Falso aceto balsamico Igp, lo scandalo si allarga

I carabinieri di Carpi e del Nas di Parma su indicazione della Procura di Foggia hanno sequestrano 8 milioni di litri di aceto balsamico di Modena Igp presso gli stabilmenti della Acetifici Italiani Modena del gruppo De Nigris perchè sarebbe ottenuto con mosto non conforme al disciplinare. Il disciplinare infatti stabilisce che il mosto debba provenire esclusivamente dai vitigni di Lambrusco, Sangiovese, Trebbiano, Albana, Ancellotta, Fortana e Montuni. Invece quello fornito da una ditta pugliese alla Acetifici Italiani Modena proverrebbe da vitigni non consentiti.

A questa conclusione è giunta la Procura di Foggia dopo accurate indagine del Nas di Bari. L’azienda che commercializzava mosto non conforme al disciplinare potrebbe aver rifornito molte aziende in Italia e probabilmente ognuna di esse non era consapevole di acquistare un prodotto non ammesso dal rigido disciplinare dell’aceto balsamico di Modena Igp. Ma i controlli sono scattati anche in altre aziende del modenese – tutte si dicono vittime di frode – come l’Acetum e la Acetaia Dodi. Al termine dell’operazione sono state sequestrati complessivamente 91.000 quintali di mosti e prodotti vinosi per un valore di circa 15 milioni di euro, 15 mila euro in contanti e copiosa documentazione commerciale utile al prosieguo delle indagini.

L’azienda: “Siamo parte offesa”

Immediata la risposta della Acetifici Italiani Modena del gruppo De Nigris che, in una nota stampa, spiega “così come altre aziende del territorio che producono aceto balsamico di Modena nella provincia stiamo collaborando in queste ore con la Polizia giudiziaria e con la Procura di Foggia nell’individuazione di fonti di prova nell’ambito di un procedimento penale che riguarda esclusivamente soggetti pugliesi nella commercializzazione di mosto d’uva destinato alla produzione di Aceto Balsamico di Modena Igp. Si tratta di procedimento nell’ambito del quale le aziende locali sono parti offese di una serie di illeciti perpetrati dalle persone indagate nella commercializzazione di un prodotto del quale sostanzialmente la regione Puglia detiene il monopolio. Tutto ciò si contestualizza nell’ambito di una sempre crescente necessità di verificare origini e qualità delle materie prime che vengono utilizzate per la produzione dell’aceto balsamico di Modena Igp e per il quale l’azienda Acetifici Italiani Modena ha sempre dedicato grandissima dedizione. La collaborazione che il gruppo sta prestando è assoluta nell’interesse non solo della giustizia ma anche della filiera produttiva di un prodotto così importante per il territorio”.

La reazione di Acetum e Acetaia Dodi

Anche la Acetum si difende. L’ad Marco Bombarda, in una intervista al Resto del Carlino, ha detto che “i controlli sono già ai massimi livelli, ma dopo quanto accaduto andranno intensificati. Siamo tutti vittime e parte lesa in questa frode”. Acetum è il maggiore produttore italiano, anche se dal 2017 è controllato dal gruppo inglese Associated British Foods. Giovanni Francia, presidente dell’Acetaia Dodi, ha specificato che “da noi i controlli si sono soffermati su nemmeno 18mila litri di aceto balsamico. Verranno fatte tutte le verifiche del caso, anche se si tratta di una quantità molto bassa di prodotto. Noi siamo parte lesa in questo procedimento”.