“Alcuni integratori alimentari sono pericolosi e dovrebbero essere vietati”. Ad affermarlo è l’Accademia francese di farmacia, che mette in guardia sui pericoli dei prodotti lassativi a base di erbe. A riportare l’allerta è il quotidiano Le Figaro. L’accademia avverte che gli integratori alimentari a base di piante possono portare alle seguenti complicazioni: allergie o danni al fegato, interazioni con farmaci presi per gravi patologie, controindicazioni poco conosciute, errrori di identificazione, contaminanti nocivi. “Eppure, essi sono soggetti ad un regolamento molto più leggero di quello dei farmaci”, aggiunge Le Figaro. Gli studiosi dell’Accademia francese di farmacia accusano di responsabilità un decreto del 20 giugno 2014, che recepisce le normative europee elencando mezzo migliaio di piante (diversi funghi) ammesse negli integratori alimentari. Ci sono rischi per la salute pubblica, dicono gli accademici e sia incoerenze legali e scientifiche. Alcuni di questi integratori, come il succo di Aloe, sono acquistabili anche in Italia, e importabili da siti online.
L’elenco
Gli esperti si riferiscono solo a una classe di integratori: quelli ricavati da piante contenenti “glicosidi hydroxyanthracéniques” (succo di aloe, corteccia di olivello spinoso e cascara, radici di rabarbaro cinese, senna, cassia, spinoso), e hanno un forte potere lassativo. Irritano il tratto digestivo e sono responsabili di una perdita di minerali. Queste piante sono  state utilizzate “in precedenza come farmaci a causa della loro attività farmacologica riconosciuta”, dice il rapporto, e mai per usi alimentari. “L’approccio delle principali agenzie di salute a livello internazionale è unanime”, hanno osservato accademici: queste piante sono farmaci, e dovrebbero essere regolamentate come tali. Il problema è che essendo considerati prodotti naturali, vengono utilizzati dai consumatori a volte anche abusandone.
“Aumentare le restrizioni”
“Dal 2010, l’Agenzia per la sicurezza alimentare (ANSES) ha adottato un dispositivo di vigilanza nutrizionale sui nuovi prodotti alimentari, sugli alimenti arricchiti, gli integratori alimentari e i prodotti alimentari destinati ad un’alimentazione particolare “. Più di 2.600 reazioni avverse sono state riportate fino alla fine del 2016, rileva l’Accademia di Farmacia, con ogni anno 37-52% dei casi ritenuti “gravi”. La richiesta degli esperti è quella di restringere l’elenco degli integratori alimentari autorizzati, oltre che maggiori controlli e maggiore informazione.