Un ritiro che non ha fatto molto rumore sui media italiani ma sta mettendo in allarme le donne di tutto il mondo. È quello delle protesi al seno Microcell e Biocell di Allergan Plc, accusate di poter dar luogo a tumori al seno.
È stata la stessa azienda, si legge sull’agenzia Reuters, ad annunciare che le sue protesi mammarie testurizzate saranno ritirate dal mercato in Europa, dopo che l’Agenzia nazionale francese per la sicurezza dei medicinali e dei prodotti sanitari (ANSM) aveva ordinato il ritiro degli impianti, che sono stati collegati a una rara forma di cancro, il linfoma anaplastico a grandi cellule.
Allergan, ovviamente, ha difeso la sicurezza delle sue protesi mammarie, ma le sue azioni sono scese del 7,4 percento per il dubbio che l’azienda avrebbe dovuto affrontare eventuali costi futuri per la responsabilità del prodotto. Il mercato di queste protesi in Europa, solo nel 2018, è calcolato in 60 milioni di dollari. E il richiamo è arrivato immediatamente dopo che era scaduto il marchio CE (che dovrebbe garantire la sicurezza dei dispositivi) era scaduto.
I dubbi, per la verità, erano già nati nel settembre 2017, quando la Food and Drug Administration (l’ente di controllo sui farmaci degli Stati Uniti) aveva contato un totale di 414 segnalazioni di tumori legati a questo impianto mammario, e ben nove, purtroppo, finiti col decesso del paziente. La metà era legata alle protesi testurizzate.
L’agenzia francese ha dichiarato di non aver identificato alcun rischio sanitario immediato per le donne che hanno ricevuto gli impianti. L’ANSM, che ha studiato gli effetti sulla salute delle protesi mammarie dal 2015, ha raccomandato a novembre che i professionisti del settore medicale utilizzino invece gli impianti lisci.
Allergan ha detto che il richiamo in Europa (negli Stati Uniti non è ancora stato deciso) non è basato su alcuna nuova prova scientifica.
Intanto il 27 dicembre la Regione Toscana ha deciso la sospensione di tutti gli impianti di protesi Allergan, sorveglianza attiva sulle donne che hanno queste protesi, informazione dei professionisti, diffusione di linee di indirizzo per la gestione delle pazienti, un numero dedicato, una puntuale comunicazione ai cittadini.
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