Il certificato per l’attività sportiva nei piccoli di età inferiore ai 6 anni? Non è obbligatorio, a meno che il pediatra non lo ritenga necessario e la palestra non dovrebbe chiederlo.
A ribadirlo sono gli stessi medici della Fnao, la Federazione dell’ordine dei medici, chirurghi e odontoiatri in un agile e molto utile ebook “La Certificazione medica”, scaricabile gratuitamente a questo LINK e destinato a rispondere a queste e altre domande che sorgono comunemente
Il Decreto ministeriale 28 febbraio 2018 – spiegano i medici – ha, recentemente, stabilito che i bambini di età compresa tra 0 e 6 anni non saranno più sottoposti ad obbligo di certificazione medica per l’esercizio dell’attività sportiva in età prescolare, salvo nei casi in cui il pediatra esprima un diverso giudizio.
Il Decreto fa propria la richiesta delle società scientifiche dei pediatri di semplificare l’iter di chi desidera promuovere l’attività motoria dei figli, vincolandola, nei casi che richiedono accertamenti, al giudizio clinico del medico curante.
Sarà in questi casi dunque il giudizio del pediatra a stabilire se il bimbo va o meno sottoposto ad accertamenti finalizzati a stabilirne l’idoneità alla pratica sportiva.
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Spiegano gli autori del vademecum che i genitori potranno sentire o meno il medico di fiducia, potranno far accedere il figlio, anche in assenza di certificazione, alle pratiche sportive e nei casi di dubbio, o in presenza di disturbi del bambino, sentire il medico curante che potrà avviare gli accertamenti opportuni.
La non obbligatorietà della certificazione non esclude che la stessa possa essere comunque richiesta da società sportive e/o palestre.
“Il volume analizza dettagliatamente le varie tipologie di certificazioni, mettendo in particolare risalto le connesse disposizioni normative e deontologiche – spiega Guido Marinoni, referente del Comitato Centrale Fnomceo per il Gruppo di Lavoro sulla certificazione, e co-autore del Vademecum -. Pur nella consapevolezza che, in considerazione della complessità della materia, il contenuto non possa avere la pretesa di essere completamente esaustivo, il libro è indirizzato a tutta la platea dei medici quale testo di riferimento sulla certificazione”.
Ma l’ebook può essere molto utile anche ai cittadini, per chiarirsi le idee su interrogativi abbastanza frequenti quando si ha a che fare con la certificazione. Cosa si intende per obbligo di referto? E in quali casi un medico deve sottostarvi? Come conciliarlo con il diritto alla privacy e con il segreto professionale? E come si compila, nella pratica un certificato di malattia, di gravidanza, per il rilascio della patente o del porto d’armi? Queste solo alcune delle domande che trovano risposta nel vademecum sulla certificazione.