Migliorano il microclima urbano in estate e assorbono fino al 50% dell’acqua piovana in inverno facendola defluire nei sistemi di irrigazione. Inoltre abbelliscono le città e “mangiano” anidride carbonica facendo bene all’ambiente.
Stiamo parlando dei cosiddetti “tetti verdi” – coperture vegetative o veri e propri giardini pensili (per giardino pensile si intendono tutte le superfici vegetative che non sono in contatto con col suolo naturale, dunque anche terrazzi e balconi) – che se fossero molto più diffusi porterebbero a un impatto sul microclima non indifferente: i tetti e i terrazzi delle città coprono, infatti, una superficie pari al 20% del totale, per dare un’idea.
A ribadire i benefici di queste operazioni è il dipartimento unità Efficienza energetica di Enea che ha realizzato al centro ricerche Casaccia a Roma, sul tetto della “Scuola delle energie”, una copertura vegetale sperimentale. Su uno spessore di appena 20 cm di terreno sono state piantate varie specie vegetative adatte sia al clima estivo che invernale di quasi tutta la penisola e che richiedono una bassa manutenzione (si tratta di specie di sedum e erbe perenni come l’echium, l’erba viperina).
Per la prima volta quest’anno, in linea con una direttiva europea, la legge di bilancio 2018 ha previsto il “bonus verde” per chi sostiene spese per la “sistemazione a verde” di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni: dunque potrebbe essere interessante cogliere l’opportunità. Ciò a cui si deve comunque fare attenzione, se si decide di fare un tetto verde, è una verifica strutturale dell’edificio. Infatti, come spiega Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento di Enea, “questa copertura vegetale di tipo estensivo non supera i 100 kg di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata, o in caso di pioggia, può arrivare a pesare fino a 6 volte tanto perché, al pari di una spugna, trattiene l’acqua anche per 2-4 ore prima di farla defluire lungo i discendenti dell’edificio”.
Ciò che è certo è che i benefici del tetto verde sono per tutte le stagioni. “I tetti verdi risultano particolarmente efficaci nel periodo estivo – aggiunge Campiotti – Grazie alla loro funzione di cappotto verde, riescono ad abbattere la temperatura del lastrico solare anche di 25 gradi centigradi, con una forte riduzione del flusso di calore verso l’interno dell’abitazione”. Ma d’inverno “migliorano l’isolamento termico della parte di edificio sottostante il lastrico” e attutiscono la pericolosità di eventi metereologici estremi come quelli che sempre più di frequente si abbattono sulle nostre città. Se si guarda ai dati di assorbimento dell’anidride carbonica, Campiotti fa sapere che “piante erbacee del tipo sedum assorbono fio a 4 kg all’anno per metro quadro, rampicanti fino a sei e arbusti oltre il metro fino a otto”.
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I costi medi possono essere riconducibili a 100 euro al metro quadro, considerando che il 50% del costo è destinato ai materiali.