L’allarme l’ha lanciato la Federconsumatori: “Nel recepire il testo della nuova Direttiva Ue sui Pacchetti turistici le Commissioni compententi di Camera e Senato vogliono modifiche peggiorative per il consumatore in materia di diritto di recesso. Il ripensamento come prevede il Codice del Consumo è e deve restare di 14 giorni”. Un’ipotesi “inaccettabile” per l’associazione presieduta da Emilio Viafora. “Il diritto al ripesanmento è di 14 giorni e recedere dal contratto non prevede alcuna limitazione o penale. Purtroppo secondo le prime indiscrezioni, in materia di prenotazione di viaggi e soggiorni, si ipotizza di ridurre tale tempistica a 5 giorni. Se qualche modifica può essere proposta deve essere solo migliorativa. Non accetteremo nessun compromesso al ribasso”.
Per questo motivo Federconsumatori rivolge un appello al Parlamento e “al futuro governo affinché la Direttiva sia recepita così come proposta dall’Ue, senza alcuna modifica peggiorativa, ma soprattutto senza mettere mano ai diritti stabiliti dal Codice del Consumo”.