Troppi pesticidi hanno causato la moria delle api. Potrebbe essere riassunta così la tesi sostenuta dal gip del Tribunale di Udine che ha portato al sequestro di una ventina di campi coltivati a mais e contestando agli agricoltori il reato di disastro ambientale. Secondo il gip Daniele Faleschini l’uso massiccio di fitofarmaci nelle coltivazioni avrebbe portato a una diminuzione drastica degli insetti. Del resto è ormai assodato il legame tra uso di pesticidi, specialmente di neonicotinoidi (i quali sarebbero stati impiegati anche nelle coltivazioni sequestrate), la diminuzione delle api. Pochi giorni fa la Ue ha messo al bando tre neonicotinoidi (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam) anche se ce ne sono altri ancora autorizzati come thiacloprid e il sulfoxaflor.
Tecnicamente il giudice ha disposto un sequestro preventivo volto a impedire che vengano seminati (a mais, ma anche a soia) ma anche che vengano eliminate le colture in corso. I provvedimenti sono stati eseguiti dal Carabinieri Forestali che ha anche notificato avvisi di garanzia a 38 persone in tutto. A tutti viene contestato di “aver cagionato abusivamente una compromissione o un deterioramento significativo e misurabile dell’ecosistema e dell biodiversità della fauna in generale”. I terreni e le colture messe sotto sequestro dal gip sarebbero stati trattati secondo l’accusa con neonicotinoidi. Alcune segnalazioni erano arrivate da apicoltori della provincia di Udine, i quali aveva riscontrato un dimezzamento nel periodo di vita degli insetti.