Mancano pochi giorni e poi l’arrivo di Aldi sarà una reale. Il prossimo 1° marzo apriranno, infatti, i primi dieci punti vendita della famosa catena di discount tedesca. Le aperture sono previste – per il momento – a Bagnolo Mella (Brescia), Cantù (Como), Castellanza (Varese), Curno (Bergamo), Peschiera (Verona), Piacenza, Rovereto, San Donà di Piave, Spilimbergo (Pordenone), Trento.
Aldi (acronimo di Albrecht-Discount) aprì il suo primo negozio Essen, in Germania, dai fratelli Karl e Theo Albrecht nel 1946. I due fratelli Albrecht furono i primi a inventare il format subito dopo la Seconda Guerra Mondiale in Germania. Oggi vanta un fatturato pari a 58 miliardi di dollari. Ma quali sono i punti di forza di Aldi?
È scritto bene sul sito: “La chiave del nostro successo? Imbattibile rapporto qualità-prezzo, estrema attenzione alle esigenze del cliente, collaboratori altamente preparati e qualificati, chiare strutture organizzative e brevi percorsi decisionali”. Tradotto significa, nessun investimento in marketing e pubblicità, tantomeno nell’abbellimento dei negozi. In tutto il mondo (Aldi ha qualche centinaio di punti vendita anche negli Stati Uniti) i supermercati Aldi hanno tipicamente la stessa dimensione (800 – 1000 m2, una dimensione più piccola dei supermercati oggi prevalenti in Germania), lo stesso aspetto esteriore (un edificio basso con tetto a spioventi) e la stessa disposizione interna (così che il cliente trovi sempre facilmente i prodotti).
“La qualità in alto, i prezzi in basso”
A determinare in Europa il successo di Aldi è il rapporto qualità prezzo. In generale, negli anni la catena si è dimostrata molto attenta alla gestione della filiera. Quando nel 2013 uno dei suoi fornitori, la Comigel, fu beccata a produrre le lasagne surgelate con la carne di cavallo piuttosto che con quella bovina, Aldi bloccò subito i rifornimenti. Identico il comportamento quest’estate con le uova contaminate dal fipronil: la catena è stata tra le prime a vietare la vendita dei prodotti provenienti dall’Olanda.
Per il reparto ortofrutta, inoltre, la catena ha finora dimostrato di privilegiare i fornitori locali. Negli scaffali, la maggior parte dei prodotti sono a marchio (ma a volte è possibile trovare ottime offerte di prodotti di marca) e non manca la linea di prodotti con prezzi più alti per attirare clienti con una fascia di reddito più elevata. Un’altra caratteristica che nel resto d’Europa ha dimostrato di incidere sul contenimento del prezzo è la varietà dei prodotti che non è mai stata particolarmente ampia. Tutt’oggi la catena vende circa 1.000 articoli diversi contro i circa 50.000 di Wal-Mart.
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