La Commissione europea ha deciso di lanciare una consultazione pubblica sulla trasparenza e l’indipendenza delle valutazioni del rischio e degli studi scientifici in risposta all’iniziativa dei cittadini europei sul glifosato. L’Ice, come ricorderanno i lettori di questo giornale, era tesa a impedire che il pesticida fosse autorizzato per altri 15 anni e in parte ha ottenuto soddisfazione, dato che la Commissione è stata costretta a dare l’Ok per 5 anni.
Rimane invece aperta la richiesta di riformare la procedura di approvazione dei pesticidi.
In sostanza si chiedeva di garantire che la valutazione scientifica dei pesticidi per l’approvazione regolamentare dell’UE si basasse unicamente su studi pubblicati, commissionati dalle autorità pubbliche competenti anziché dall’industria dei pesticidi.
La valutazione del rischio è un processo continuo, che riguarda l’intero ciclo politico: dalla progettazione di un atto legislativo all’attuazione, all’esecuzione, alla valutazione e, ove giustificato, alla revisione.
Nelle prime fasi di questo programma, la Commissione ha adottato azioni di follow-up, tra cui i “controlli di idoneità ” che comportano valutazioni politiche globali. La valutazione avviene attraverso la raccolta di prove, dati e informazioni che costituiscono una parte fondamentale di questo controllo di idoneità . Per sostenere la base di prova del controllo dell’adeguatezza, la Commissione ha proceduto a degli studi esterni.
La consultazione pubblica si basa anche sull’attuale valutazione della legge alimentare generale. Il commissario per la salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha dichiarato: “La Commissione sta rispettando il proprio impegno nel rispondere all’ICE e sta avviando un processo per rafforzare la fiducia nella valutazione scientifica dell’UE nel settore della sicurezza alimentare. Invito tutte le parti interessate (partiti, ONG, parti interessate, autorità pubbliche) a contribuire alla consultazione lanciata oggi, che consentirà alla Commissione di presentare, come promesso, una proposta legislativa questa primavera che affronterà tale questione, oltre a rafforzare l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) come modello di governance e sostenere l’eccellenza a lungo termine della sua capacità scientifica”.
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