Secondo un’analisi dell’Adac, l’autorevole Automobile club tedesco, il 39% dei casi in cui va in panne l’auto è da ricondurre alla batteria. Un dato rafforzato da un indagine condotta dal leader del mercato degli accumulatori la Johnson Controls Power Solutions che, come riporta Repubblica, ha condotto una ricerca in 5 paesi coinvolgendo circa 67mila veicoli arrivando alla conclusione che in Europa il 26% delle batterie è in gravi condizioni e che in Italia la situazione è assai peggiore: da noi gli accumulatori a rischio sono il 32%.
Il Test del Salvagente su 36 accumulatori
Se le batterie installate sulle nostre auto lasciano a desiderare (e a volte ci lasciano a piedi) qual è lo stato dei modelli venduti – spesso a prezzi convenienti – in vendita nei supermercati e nei negozi di bricolage? Per rispondere a questa domanda nel numero di luglio 2016 il Salvagente (acquista qui) fece una misurazione sul campo andando a verificare con un apposito tester (Ctek per i prodotti da 12 volt) la “carica” di ben 36 batterie di diverso amperaggio presso punti vendita Auchan, Carrefour, Ipercoop e Bricoman. Il risultato? Ben 17 modelli su 36 risultarono a rischio: “da ricaricare” se non “da evitare” e in 5 casi addirittura “da buttare”. Le criticità maggiori le riscontrammo nella categoria “superiore a 80 Ah”: su sette prodotti testati 5 presentavano difetti. I modelli migliori? Quelli con amperaggio più basso (adatti alle utilitarie).
In consigli prima di acquistare
A cosa dobbiamo questa inaffidabilità? Come ci hanno spiegato gli esperti alla cattiva conservazione di questi prodotti che spesso stazionano per troppi mesi prima di essere acquistati.
Le batterie delle auto possono essere di diverso tipo a seconda della sostanza in cui sono immerse le piastre positiva e negativa: Agm, al gel, al piombo “dry” o “wet”. Tutte funzionano collegando i due poli esterni a dei cavi in grado di trasmettere l’energia prodotta al motore dell’auto. È importante non incrociare il collegamento positivo con il polo negativo e viceversa, perché si rischia il corto circuito.
Per non confondere il consumatore, i costruttori colorano di rosso e segnano con un segno “+” il polo positivo, mentre segnano con un segno “-” e colorano di nero, verde o blu, quello negativo. Anche i morsetti da collegare seguono gli stessi colori dei poli. Le informazioni principali indicate sull’etichetta sono: l’Ampere-ora (Ah), che indica la capacità; gli Ampere (indicati con A o più spesso con En) che rappresentano la corrente di spunto, la potenza massima al momento dell’accensione; e infine la tensione, misurata in Volt (V), che indica il livello di carica della batteria.
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