Il ministero della Salute ha lanciato un’allerta su alcuni pacemaker di St Jude. Si tratta, in particolare, dei dispositivi NanostimTM Leadless Cardiac Pacemaker (LCP): il bottone di aggancio potrebbe staccarsi durante l’impianto oppure durante il tentativo di recupero. La Abbott ha fatto sapere di aver sospeso gli impianti in tutto il mondo: “Non sono stati segnalati danni seri. Nel caso associato al recupero dell’LCP, il bottone di aggancio distaccato è migrato in una sotto branca dell’arteria polmonare mentre, negli altri due casi, il bottone di aggancio è rimasto confinato nel ventricolo destro. In tutti e tre i casi, non si è verificato nessun impatto sulla funzione elettrica (ad esempio, pacing, sensing, comunicazione) e nessun impatto clinico o sintomi derivanti dal distacco del bottone di aggancio o dai cavi esposti”. L’azienda farmaceutica ha diffuso anche alcune raccomandazioni rivolte ai medici per il trattamento dei pazienti che hanno impiantato questo tipo di pacemaker.
Il precedente
Non è la prima volta che i dispositivi St Jude finiscono nel mirino. Lo scorso anno l’azienda è stata costretta a richiamare 16mila pazienti: la batteria di alcuni modelli fabbricati fino a maggio 2015 era soggetta a un’improvvisa rottura lasciando di fatto il paziente con un pacemaker che non funziona, quindi senza protezione nel caso di problemi elettrici a cuore.