Uscire da soli dalla scuola? Dopo il niet di ieri della ministra Fedeli arriva oggi a sorpresa la sconfessione del segretario del Pd Matteo Renzi via facebook: “Ho chiesto a Simona Malpezzi, responsabile del dipartimento Scuola del Pd, di cambiare la legge e di presentare già la settimana prossima un emendamento per modificare le regole: siano i genitori a scegliere e ad assumersi le responsabilità. Senza scaricarle sui professori, ma senza costringere per forza un ragazzo di terza media a farsi venire a prendere a scuola”.
Dalla Cassazione alla petizione
Il gran dibattito si è scatenato dopo la recente sentenza della Cassazione, diventa obbligatorio per i genitori riprendere i figli a scuola. Anche per gli adolescenti delle medie per i quali spesso uscire da soli, specialmente nei piccoli centri, diventa una forma di autonomia.
Quindi le autorizzazioni firmate dai genitori e consegnati ai presidi non valgono più: i minori devono essere ripresi dai genitori o da un adulto autorizzato. Altrimenti si può configurare, ricorda la sentenza della Cassazione, il reato di abbandono di minori (articolo 591 codice penale). Sulla questione che ilsalvagente.it sta seguendo da giorni è stata lanciata anche una petizione su change.org che ha raggiunto quasi 60mila firme.
Renzi: “Sulle chat dei genitori non si parla di altro”
“Il mondo politico – scrive su Facebook l’ex premier – parla di legge elettorale, banca d’italia, polemiche. Ma basta entrare in una chat di genitori di ragazzi delle medie per capire che stamani l’italia discute di altro. Quando ho letto che noi genitori siamo obbligati a riprendere i figli da scuola sono rimasto allibito. Poi, studiando la vicenda e la pronuncia della Cassazione, ho capito meglio i termini della questione. La ‘buona scuola’ non c’entra niente a dispetto delle bufale fatte girare ad arte. Il punto è che la legislazione italiana tutela il minore, e fa benissimo, ma dimentica l’autonomia che è valore educativo e pedagogico importantissimo”.
Intanto la ministra Fedeli sembra essere ritornata sui suoi passi: “Oggi – ha dichiarato la Fedeli – ho posto la questione in Consiglio dei ministri. È un argomento su cui come ministero abbiamo fatto un lungo approfondimento, dopo la recente ordinanza della Cassazione, ben comprendendo il disagio vissuto in questo momento sia dalle scuole che dalle famiglie”.
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