Francia, carne di mucca con tubercolosi venduta nei supermercati

La carne di oltre ottomila mucche malate di tubercolosi finisce ogni anno nei piatti dei francesi. A rivelarlo è un’inchiesta del giornale Canard enchaîné. Per quanto possa sembrare strano, la pratica è legale. le 3mila tonnellate di carne bovina risultate positive alla malattia, secondo quanto risulta da una indiscrezione della Direzione Generale degli Alimenti (DGAL), che sovrintende ai controlli veterinari nel macello, possono venire macellati ed essere messi in commercio grazie alla normativa europea. Questa prevede, infatti, dal 2004, che quando viene rilevata una lesione tubercolare in un organo o parte della carcassa, “solo quest’ultimo è dichiarato non idonee al consumo umano”, mentre tutto il resto può essere commercializzato.

Rivenduta all’ingrosso a prezzi stracciati

Gli animali trovati positivi alla malattia, infatti, vengono rimossi dalle mandrie e macellati per evitare altre contaminazioni, con compensazione dallo Stato all’allevatore, come riporta Que choisir. Secondo Canard enchaîné un chilogrammo della carcassa di carne bovina viene così deprezzata da 3,5 a 1,5 euro. Tra i produttori industriali, il gruppo Bigard avrebbe tratto molto profitto molto dalla vendita di manzo malato.

“Nessun rischio se la filiera è corretta”

Dal 2004, in Francia, c’è stata una forte recrudescenza della malattia nei bovini, probabilmente legato alla contaminazione da parte della fauna selvatica (borchi e cinghiali). È vero che la trasmissione da animale all’uomo, è considerato molto bassa, prossima allo zero, ma questo non è un buon motivo per non informare i consumatori del tipo di provenienza della carne in etichetta. Secondo gli esperti contattati dal Salvagente, in ogni caso, se la trafila sanitaria è rispettata, non vi è alcun rischio nel consumare la carne proveniente dalla parte sana del capo colpito da turbercolosi in fase iniziale e localizzata.

In Italia le frodi pericolose

Altro discorso, invece, nel caso delle vere e proprio frodi, come quella scoperta due anni fa nel messinese, dove 30 mila ovini e 6 mila bovini solo nel messinese erano stati trafugati, a scopo di macellazione clandestina. Nel 2016, secondo la commissione speciale istituita dalla Regione Sicilia, l’incidenza della tubercolosi bovina risulta pari al 3,75% rispetto alle aziende controllate, a fronte di una media nazionale dello 0,2%.

 

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