L’Italia dirà No al glifosato. Anzi forse dirà Sì a una nuova autorizzazione. Ma non per 10 anni come propone la Ue ma “di 5 anni”. Euractiv, portale di informazione molto addentro alle questioni e agli equilibri politici di Bruxelles, cita fonti italiane vicine al dossier Glifosato che contraddicono le dichiarazioni dei ministri Martina e Lorenzin che hanno detto che il governo italiano voterà No alla proposta della Ue.
“L’Italia verso una licenza di altri 5 anni”
“La posizione dell’Italia in questo momento è per il No, ma il governo sta pensando al tempo necessario per adeguarsi. Quindi, è possibile che possano sostenere un’estensione dell’uso dell’erbicida per altri cinque anni “, ha spiegato una fonte a Euractiv al Foro globale dell’alimentazione organizzata a Treviso.
Una posizione in linea con quanto dichiarato da Paolo De Castro, vicepresidente della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale: “Dobbiamo fidarci di quello che ci dicono le agenzie Ue (Efsa e Echa, ndr) e dobbiamo andare verso una più breve approvazione ad esempio di cinque anni“. E poi ha aggiunto: “Capisco che il ministro Martina si concentri su una posizione più vicina ai consumatori ma io sono all’Europarlamento, la situazione è diversa”.
Giovedì 25 ottobre si vota. (Forse)
Domani ci sarà un voto in plenaria al Parlamento europeo sulla posizione espressa giovedi della Commissione Envi che ha chiesto l’eliminazione del glifosato al massimo entro il 2020.
Giovedì invece saranno chiamati gli Stati membri a esprimersi sulla proposta della Ue sul rinnovo per altri 10 anni. È quasi sicuro che non ci sarà una maggioranza qualificata come chiesto dalla stessa Commissione e forse potrebbe invece consolidarsi – sempre che l’Italia mantenga la parola sul No – una minoranza (Francia più Italia) per bloccare il provvedimento. A quel punto la votazione dovrebbe aggiornarsi a novembre.
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