Cosa dare e cosa non mettere mai nel piatto dei nostri figli? Una domanda che si fanno in molti quando i bambini hanno appena superato la fase dello svezzamento. Le risposte, spesso, sono affidate al passaparola, alle consuetudini e non sempre si tratta di convinzioni vere. Vediamo anche questa settimana quali miti siano da sfatare in questo campo.
Deve crescere! Per questo ha bisogno di molte più proteine rispetto agli adulti e di molta carne
FALSO Ogni età della vita ha il suo profilo nutrizionale più adatto, per cui la FAO suggerisce circa 1,8 g al giorno di proteine nei lattanti e per i piccoli in età prescolare di circa 1,2 g al giorno di proteine. Eccedere con troppe proteine provoca nei più piccoli, se predisposti, un accumulo di grasso; se poi diventa abitudine questo abuso di proteine si trasforma in un rischioso sovraccarico di lavoro renale negli adulti.
Lo stesso fabbisogno della vitamina B12 può essere soddisfatto anche mangiando uova e derivati del latte che oltretutto forniscono anche proteine più nobili rispetto a quelle della carne e perciò sono più indicate e utilizzabili per i piccoli. La vecchia tradizionale “fettina di carne” come fonte di proteine, ferro e vitamina B12 e il cui consumo era un sinonimo di crescita oggi, con la maggiore scelta di alimenti, si può considerare facilmente sostituibile.
Abbondo con il miele perché ha molte proprietà benefiche
VERO/FALSO Il miele sino all’arrivo dello zucchero raffinato è stato il dolcificante naturale più usato e ancora oggi ne esistono migliaia di tipi, colori e sapori diversi. Vale la pena di ricordare che, comunque, il miele contiene fino al 70-80% di zuccheri semplici come fruttosio e glucosio e nei mieli di puro nettare si può arrivare quasi al 100% di zuccheri. È bene ricordare che possiede un potere dolcificante più alto dello zucchero raffinato per cui ne basta meno. Tanti zuccheri semplici non sono necessari all’organismo piccolo o grande che sia, e queste calorie in eccesso diventano dei depositi di grasso. Nel miele troviamo anche vitamine come A, E, K e C, degli antibiotici naturali e molti oligoelementi, ma se viene raccolto da aree con pochi controlli e di bassa qualità ambientale può introdurre sulla tavola degli inutili rischi. Curarsi col miele può fare eccedere nei più piccoli l’introito giornaliero di zuccheri previsti senza per questo avere un reale beneficio, e si può proporre 1 cucchiaino raso al giorno ad esempio a colazione al posto dei soliti prodotti super zuccherati. Mai comunque sotto l’anno di vita per evitare i pericoli del botulino. L’abuso di marmellate, pensando di dare ai più piccoli della frutta è comunque un mito, è molto meglio un frutto fresco con il giusto e naturale contenuto di zuccheri.
Non assaggio tutto prima di darlo a mio figlio, credo che sia inutile
FALSO Uno dei gesti che dimostra il legame che esiste fra i genitori e il piccolo, è spesso quello di assaggiare i loro alimenti fossero anche lontani mille miglia dalle nostre abituali pietanze. È un gesto di amore e di condivisione che rafforza l’appartenenza.
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Mio figlio è sempre stato ghiotto di dolci, fin da dopo lo svezzamento
VERO Questo vale per tutti i più piccoli che sanno riconoscere soprattutto il sapore dolce, per capire da dove avere zuccheri ed energia, e quello amaro per difendersi dai prodotti tossici naturali che spesso sono amari. Con queste due caratteristiche sensoriali il “cucciolo di famiglia” si assicurava nel lontano passato, la sua e la nostra sopravvivenza come specie. Ciò non significa che questo atteggiamento vada assecondato. È bene evitare di abituarli al sapore dolce e dargli, invece, una corretta alimentazione che permetterà di conoscere altri sapori e abituarsi alle novità che soddisfano la loro naturale curiosità.
Non voglio dare al piccolo troppe fibre. Meglio limitare ad esempio la farina d’avena
VERO Le caratteristiche nutrizionali e salutistiche della farina d’avena sono ben riconosciute in un’alimentazione specifica per gli adulti. Uno dei piatti che centra questi aspetti è il “porridge” fatto con vari cereali, ortaggi e verdure. Questo piatto era considerato nel medioevo dai più poveri l’alternativa al pane che invece era troppo costoso. Oggi il porridge è ritornato di gran moda per le sue proprietà benefiche soprattutto grazie al grande quantitativo di fibre che apporta al nostro organismo. Una quantità troppo elevate di fibre può però creare ai più piccoli problemi al sistema digestivo perché se c’è una cosa che il loro organismo deve fare è “assorbire come una spugna” tutto ciò che assume per crescere in modo armonico e sano. Le fibre di qualunque fonte sono paragonabili all’uso di un “mocho cattura sporco”:i se sono troppe rendono meno efficace l’assorbimento intestinale, e l’assunzione dei livelli necessari di alcuni micronutrienti o vitamine.