La ripresa economica c’è malgrado un quarto delle famiglie è a rischio povertà o esclusione sociale. Gli italiani si sentono più insicuri (cresce l’acquisto di armi) e “tristi” (aumentano gli antidepressivi e sono meno trasgressivi tanto che fanno meno sesso) ma reagiscono con un’accentuata ricerca del benessere fisico dove è il cibo il centro della tutela della loro salute. È questo il quadro che emerge dal “Rapporto Coop 2017” redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop che anche quest’anno indaga i mutamenti delle, famiglie analizza l’andamento dei consumi, approfondisce le scelte alimentari degli italiani e rende conto dell’evoluzione del retail. Spiega Albino Russo, Direttore Ancc- Coop: “Dal rapporto emerge una nuova identità degli italiani sempre più protesi al benessere fisico. Il cibo, poi, diventa centrale per la loro salute. I consumi cambiano si fanno meno ostentati: si acquistano meno gioielli ma più cibo di qualità; meno abbigliamento ma più viaggi. Il possedere lascia spazio alla voglia di godere di più dell’aspetto esperenziale“.
I più sani ma ossessionati dalla salute
In generale, gli italiani fotografati dal Rapporto fumano di meno, bevono di meno e amano di meno (-10% il calo del desiderio sessuale negli ultimi 15 anni e conseguentemente -6% la diminuzione registrata nell’ultimo anno nella spesa per profilattici). Sono i più sani al mondo ma la salute resta la loro ossessione: basti pensare che solo per la cura del corpo spendiamo circa 10 miliardi di euro all’anno. Non solo. Il cibo diventa elisir e terapia oltre che piacere. Ed è così che prendono aumenta il consumo di “cibi terapeutici”: valgono oramai il 10% dei consumi alimentari e crescono il doppio della media (+5% l’ultimo anno, i superfood l’8%). (continua dopo l’infografica)
Boom dei superfood
Anche qui per superfood che tendono a scemare nell’attenzione degli italiani, altri di nuovi e ancora più insoliti ne arrivano: attualmente quelli ritenuti più healthy e comunque anche gustosi al palato sono la polvere di maca (il 100% ritiene che abbia proprietà salutistiche, i semi di chia (75%), le bacche di acaj (69%) e di goji (68%). Mentre si sono arrestate le vendite di aglio nero (-37%), kamut (-24%), soia (-3%) a riprova della progressiva fluidità delle scelte di consumo.
I cibi terapeutici trainano la spesa
E scorrendo la lista è tutto un surplus di prodotti considerati benefici: crescono gli integrali, i senza glutine, i senza lattosio. Per fare alcuni esempi, i prodotti a marchio Coop con bollino senza olio di palma crescono del 17%, i cibi “free from” del 6,2%. Crescono anche gli alimenti biologici (+16%) e piatti pronti (+7,1%). Mentre siamo arrivati a mangiare la stessa quantità di carni rosse e bianche chiudendo un divario fino ad oggi storico: 19 chilogrammi procapite annui.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
2017: fine carrello vuto
Il 2017 è l’anno della fine del downgrading della spesa (letteralmente il carrello sotto peso) anche se il potere di acquisto cala, i consumi crescono come pure i prezzi. Per fare qualche esempio: il costo dell’olio extravergine di oliva aumenta del 60% mentre quello del caffè (robusta) di circa il 30%. Picco massimo per il prezzo del burro che fa registrare un +80%. Aumenti che comunque non incidono nella ricerca della qualità. Il 70% degli italiani, primi in Europa, dichiara di essere disposto a pagare di più per avere più qualità e il carrello del lusso, forte dei suoi filetti di pesce, funghi, caffè in capsule e vini doc, supera l’8% di crescita nel primo semestre dell’anno. Nelle fasi più recenti qualità è poi diventata sinonimo di sicurezza, oltre che di proprietà organolettiche e di gusto. Si spiega così quel 56,4% di consumatori che legge in modo quasi maniacale le etichette dei cibi. (continua dopo l’infografica)
In ripresa anche le vendite Coop
“Gli elementi di ripresa dei consumi sono evidenti anche nella nostra rete di vendita; nei primi sei mesi dell’anno miglioriamo le vendite (nel Grocery +1,2% a valore e +2,1% a volume). Inoltre, di fronte a qualche risveglio dell’inflazione alimentare, continuiamo a frenare i prezzi di vendita e a difendere il potere di acquisto dei nostri soci e consumatori; il delta inflattivo tra Coop e la media del mercato sfiora il -2%. –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia- In linea con i cambiamenti importanti nella composizione del carrello degli acquisti degli italiani descritti nel Rapporto abbiamo assortimenti più ampi della media del mercato nei segmenti free from, rich-in, vegan, etico-sostenibile e non a caso le vendite di queste categorie di prodotti in Coop sono in crescita significativa. Il nostro impegno si è focalizzato sullo sviluppo della MDD, il Prodotto a Marchio Coop. Oltre a 200 nuovi prodotti nel 2017 e ad altri 200 nel 2018, stiamo lanciando nuove linee (Amici Speciali, Origine, Casa, Io, D’Osa …) e continuando ad ampliare i contenuti di distintività valoriale; si pensi all’impegno per superare l’olio di palma, ai “Buoni e Giusti Coop” per combattere l’illegalità nelle filiere ortofrutticole, alla campagna “Alleviamo la salute” per contenere/superare l’uso degli antibiotici nell’allevamento degli animali.
Prospettive per il futuro
L’obiettivo di Coop nei prossimi tre anni – conclude Pedroni – è quello di rafforzare il posizionamento dell’insegna leader. Lo faremo investendo in tre direzioni: incremento della private label, più presenza al Sud e più innovazione nei punti vendita al centro nord anche implementando EasyCoop.