Entro il 2018 i Comuni dovranno rilasciare solo la Carta di identità elettronica (Cie) ma ad oggi appena 200 amministrazioni locali (tra questi pure Roma e Milano) su oltre 8mila sono attrezzate per il nuovo rilascio. In soldoni poco più 300mila italiani posseggono già la nuova Cie che, oltre ad essere poco diffusa, ha complicato la vita ai cittadini: non viene più rilasciata a vista come la “vecchia” versione cartacea, bisogna prendere appuntamento e i costi per richiederla sono quadruplicati.
Tempi più lunghi, costi quadruplicati
Se prima occorreva presentarsi allo sportello con il documento “scaduto”, 3 fototessera e versare 5,42 euro, oggi bisogna presentare la tessera sanitaria, bisogna recarsi una prima volta allo sportello e prendere appuntamento (a Roma lamentano alcuni lettori possono pure passare 20 giorni per la ri-convocazione) e versare ben 22 euro.
A cosa serve?
La carta d’identità elettronica (che è in policarbonato e ha le dimensioni di un bancomat) ha la stessa validità legale di quella cartacea, ma è più sicura e polifunzionale. La foto in bianco e nero è stampata al laser, a prova di contraffazione, e sul retro il codice fiscale è riportato anche come codice a barre. La Cie è dotata di un microprocessore che memorizza le informazioni necessarie per identi care il titolare, inclusi gli elementi biometrici come la fotografia e l’impronta digitale. Inoltre, la nuova Cie può essere utilizzata per richiedere l’identità digitale sul sistema Spid (Sistema pubblico di identità digitale), necessaria per accedere ai servizi telematici della pubblica amministrazione.
La stampa? Solo a Roma
La produzione e stampa del documento avviene solo a Roma presso l’’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato. E questo di fatto allunga i tempi del rilascio. Per questo la consegna avviene entro sei giorni lavorativi dalla data della richiesta.
Altra novità sta nel fatto che la nuova Cie permette (non è un obbligo) al cittadino maggio- renne di indicare espressamente il consenso o il diniego alla donazione di organi e/o tessuti in caso di morte: la dichiarazione sarà inserita nel Sistema informativo trapianti. Se poi si cambia idea, si può modi care la propria dichiarazione in qualsiasi momento presso l’Asl o al successivo rinnovo della carta d’identità elettronica.
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