Il noleggio di un’auto è una scelta che molti fanno tanto in vacanze lunghe che per brevi periodi. E per chi si reca negli Stati Uniti è uno dei modi migliori per spostarsi e visitare più di una città. Comodo, sì, ma non sempre esente da brutte sorprese come un prezzo superiore a quanto si immaginava. Il conto, infatti, non di rado si allunga quando si aggiungono spese e servizi opzionali dei quali in realtà non si avrebbe alcun bisogno.
Dal carburante ai cosiddetti servizi di pedaggio convenienti, sono molti i modi in cui le società di noleggio auto cercano di mettere le mani più in profondità nei nostri portafogli. Una costante in qualunque angolo del mondo, ancora più vera per gli Stati Uniti. E proprio dagli Usa arrivano i consigli di chi sul tema ha lavorato per anni come Christopher Ellliott, avvocato esperto di consumi e direttore onorario del National Geographic Traveler. Vediamo quelli che ha dato in una recentissima intervista a UsaToday.
La tattica “sign here”
Molti affittuari auto cercano il più economico tra i veicoli a disposizione, in genere una berlina compatta o l’economy. Inutile dire che non si tratta delle vetture più confortevoli e la possibilità di fare un upgrade potrebbe sembrare attraente, soprattutto se è gratis.
Attenzione, però, a quello che vi dicono: un impiegato del noleggio auto potrebbe offrirvi l’aggiornamento senza menzionare la differenza di prezzo. Il cliente vedrà comparire solo nella stampa finale il supplemento al giorno. Una tattica conosciuta nell’ambiente con il termine “sign here”, firma qui, contro la quale gli unici consigli sono di chiedere espressamente se l’aggiornamento offerto è a costo aggiuntivo e controllare sul contratto.
Pagare di più per meno
Molti clienti affittano il veicolo più economico, nella speranza che, al ritiro dell’auto, siano disponibili solo le opzioni più grandi. Come regola generale, la maggior parte delle case automobilistiche aggiornerà i clienti nel livello superiore se il veicolo riservato non è disponibile. Tuttavia, Elliott segnala che questo non sempre accade, o meglio, a volte, accade alla rovescia. Alcune agenzie fanno prenotare una berlina on-line a prezzi particolarmente convenienti, ma quando il cliente si presenta non trova il veicolo disponibile e al suo posto, l’azienda offre un veicolo minore per lo stesso prezzo.
L’avvocato consiglia di “piantare una grana” e pretendere l’upgrade gratuito.
Assicurazione inutili
Una tattica di lunga data utilizzata da alcune società di noleggio auto prevede la vendita ai clienti di pacchetti assicurativi aggiuntivi. Nel corso del tempo i clienti hanno imparato a fiutare le trappole e non vogliono questi supplementi. Ma non tutti i noleggiatori si mettono l’anima in pace. Qualcuno rifiuta di noleggiare il veicolo senza la polizza aggiuntiva.
Elliott ricorda ai clienti che se possiedono un veicolo, probabilmente già hanno l’assicurazione che offre una copertura sufficiente. Per gli italiani che si recano negli Usa – aggiungiamo noi – le cose non stanno ovviamente così, dato che è necessaria addirittura una patente internazionale conforme al al modello “Ginevra 1949” (più informazioni qui)
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La difesa del web
Iscriversi a un programma frequent-renter di un’azienda di autonoleggio, consente di esprimere le proprie preferenze di noleggio prima di arrivare in agenzia. Questo potrebbe renderci meno vulnerabili per l’upgrade, il downgrade e giochetti simili.
Allo stesso modo, spiega l’avvocato, i chioschi di check-in automatico limitano l’interazione con il venditore. Ma bisogna prestare molta attenzione a quello che si sta accettando sullo schermo e mai, mai avere fretta. Un clic sbagliato e si potrebbe pagare molto di più.