Pan, Pesticide Action Network, l’associazione europea che da anni si batte per la riduzione dei fitosanitari nei prodotti alimentari, punta il dito contro Bruxelles e l’Efsa: “In 12 anni le politiche comunitarie non sono state in grado di ridurre i residui di pesticidi. C’è bisogno di maggiori controlli e di un’azione più incisiva per tutelare i consumatori”.
Hans Muilerman, il responsabile chimico di Pan, ha dichiarato: “Nel 2005 è stato finalmente deciso che gli effetti combinati dei pesticidi negli alimenti devono essere prese in considerazione, piuttosto che singolarmente, ma i consumatori ancora mangiano decine di pesticidi ogni giorno e il 28% di frutta e verdura contengono ancora più di un pesticida. In un cestino di fragole, si potrebbero anche ingerire 10 o 15 pesticidi diversi in una sola volta”
Il problema, come messo in evidenza più volte dai test del Salvagente, è il multiresiduo ovvero la presenza combinati di più fitofarmaci che da vita al cosiddetto effetto cocktail le cui conseguenze sulla salute dei consumatori sono ancora da valutare con attenzione. Pan ha puntato il dito in particolar modo contro l’Efsa accusandola di non valutare sufficientemente le conseguenze della contaminazione multiresiduo.
L’Efsa da parte sua si è difesa respingendo al mittente le accuse: “Il cibo in Europa è sicuro da mangiare, ed è deludente vedere gruppi di pressione travisare la scienza. I consumatori possono essere rassicurati che i pesticidi sono uno dei prodotti più fortemente regolamentato in Europa. I pesticidi svolgono un ruolo essenziale per aiutare i nostri agricoltori a produrre alimenti sicuri a prezzi accessibili che è esente da parassiti e malattie”.
I dati 2014 Efsa dimostrano inoltre che il 98,8% dei prodotti biologici puliti, ovvero non conteneva tracce di pesticidi, o livelli sotto al limite di legge.