Nelle zone del Veneto in cui è più forte l’inquinamento da Pfas (Sostanze Perfluoro Alchiliche), contaminanti che derivano dalla lavorazione di pentole antiaderenti, Goretex e carta da forno, si riscontra una maggiore incidente di malformazioni neonatali. È il quadro che emerge da un rapporto del Registro nascita – Coordinamento Malattie rare della Regione Veneto
che ha realizzato uno Studio sugli esiti materni e neonatali in relazione alla contaminazione da sostanze perfluoro alchiliche (Pfas) per valutare l’incidenza dei contaminanti nei nascituri.
Dallo studio è emersa una certa correlazione tra i nati nelle zone più inquinate e una maggiore incidenza di pre-eclampsia, di diabete gestazionale, di nati con peso molto basso, di nati piccoli per età gestazionale e di malformazioni, tra cui anomalie del sistema nervoso, del sistema circolatorio e cromosomiche.
“Intervenga l’Iss”
85mila cittadini sotto osservazione
“I Pfas – ha commentato la deputata del Pd Daniela Sbrollini – hanno gravemente inquinato il territorio vicentino. Decine di comuni del Vicentino hanno avuto acqua inquinata per diversi anni e gli effetti purtroppo si sono evidenti sulla salute umana in particolare sulle donne incinta e sui feti. Dimostrano ciò sempre più studi”. Sbrollini contesta inoltre la Regione di avere commissionato lo studio sull’incidenza neonatale nell’estate scorsa, ma di averlo reso pubblico “solamente in questi giorni”.
“Perchè avete tenuto nascosto lo studio?”
Contro la giunta Zaia anche il Movimento 5 Stelle che con il capogruppo in consiglio regionale, Jacopo Berti, denuncia come “la Regione, rimanendo inerte rispetto all’emergenza Pfas, stia mettendo a rischio la salute di 350mila propri cittadini, che abitano in 78 comuni, di cui i più colpiti dalle emissioni nocive delle sostanze perfluoroalchiliche sono Lonigo e Sarego, in provincia di Vicenza. Trovo scandaloso che la Regione per anni abbia negato o minimizzato un problema invece assolutamente reale e grave, come quello rappresentato dai Pfas”. “Il nuovo studio – ha proseguito il capogruppo M5S – è stato colpevolmente tenuto chiuso in un cassetto dalla Regione, che invece avrebbe dovuto, come di competenza, intervenire attivamente e celermente per adottare con urgenza tutte quelle misure idonee a tutelare la salute dei propri cittadini, nonché la salvaguardia del territorio, in primis disponendo la chiusura della produzione delle sostanze perfluoro alchiliche emesse dalle aziende del territorio”.