Rc-Auto, Antitrust indaga per cartello sul caro-polizza

L’ipotesi di reato è pesante: un accordo tra le principali compagnie per aumentare le tariffe assicurative in danno dei consumatori che già oggi pagano premi più alti, di circa 150 euro, rispetto alla media europea. E così l’Agcm, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’indagine che coinvolge gran parte delle aziende assicurative: Unipol, Generali, Allianz, Axa, LinearGenialloyd, Cattolica, Tua assicurazioni e Fata assicurazioni.

La fine della “guerra dei prezzi”

Il procedimento trae origine da alcune recenti dichiarazioni rese ai giornali da parte del’amministratore delegato del gruppo Unipol, Carlo Cimbri , e del direttore generale di Generali Alberto Minali “riferite al complesso del mercato, in merito all’eliminazione delle dinamiche competitive sul prezzo delle polizze Rc-auto e alle rispettive strategie di prezzo sui propri aumenti dei premi”. In altre parole, l’Antitrust sospetta “intesa restrittiva della concorrenza” tra le principali compagnie per smorzare qualsiasi tentativo di contenere i premi e anzi di rivederli al rialzo.

“Tali dichiarazioni – si legge in una nota dell’Agcm – potrebbero far venire meno l’incertezza sulla strategia futura di prezzo delle polizze auto e alimentare l’aspettativa che a eventuali aumenti, essendo generalizzati tra i principali player, non segua il rischio di perdere clienti, ossia potrebbero essere manifestazione di un’intesa restrittiva della concorrenza tra i principali operatori circa una possibile fine della guerra dei prezzi“.

I consumatori sul piede di guerra

Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori. L’Unione nazionale dei consumatori plaude all’iniziativa “Era ora che si facesse l uce sul caro-polizze”. Il Codacons minaccia di avviare una class action se venisse confermato il cartello come avvenne nel 2000 quando l’allora presidente dell’Agcm, Giuseppe Tesauro, scoperchiò il vaso di pandora che sull’intesa delle compagnie assicurative.