“Chi controlla il cibo controlla il popolo“. È una frase di Henry Kissinger che l’Aiab, l’Associazione italiana agricoltura biologica, utilizza per commentare la fusione tra il gruppo farmaceutico tedesco Bayer e la multinazionale americana del biotech Monsanto. “Il nuovo gigante – spiega il presidente di Aiab Vincenzo Vizioli – sembra pensato appositamente per creare nuove malattie, attraverso l’utilizzo di pesticidi agricoli, e per introdurre sul mercato farmaci per curarle. Tutto ciò ci riempie di preoccupazione relativamente al nostro futuro di consumatori. Un’operazione che concentra ulteriormente il controllo delle sementi in poche e inquietanti mani e che restringe ulteriormente la biodiversità coltivata”.
L’Associazione italiana per l’agricoltura biologica, da sempre insieme al Test-Salvagente in prima linea contro il glifosato prodotto dalla Monsanto, si augura “che l’Italia prenda sempre più le distanze dai prodotti targati Monsanto, non solo quelli contenenti glifosato ma anche gli Ogm che a questa sostanze risultano resistenti”.
“Ora – conclude Vizioli – ci aspettiamo che il governo italiano si pronunci in modo chiaro sulla questione per vietare totalmente, senza ambiguità il glifosato dall’agricoltura italiana, a partire dai Psr, i Piani di sviluppo rurale”. Allo stesso tempo, rimarcano dall’Aiab, va mantenuto fermo il divieto verso gli Ogm che stanno consegnando il mondo intero a poche multinazionali.