Preoccupazioni e speranze: questo la reazione doppia di molti consumatori alla notizia che la Commissione Ue ha dato il via libera alla fusione tra due colossi della telefonia, come H3G e Wind, che in Italia rappresentano due dei quattro operatori principali di servizi per il mobile. L’Unione Europea ha superato le riserve presenti in passato solo dopo che le due compagnie si sono impegnate a cedere parte delle frequenze e a rendere disponibile una porzione delle infrastrutture all’operatore francese Iliad, in modo da rendergli possibile l’ingresso nel mercato italiano. “Il numero di tre operatori era sicuramente un numero rischioso per la concorrenza e noi ci eravamo già espressi con qualche  preoccupazione” commenta Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consumatori – E quindi accogliamo con favore l’indicazione che il mercato debba aprirsi a nuovi operatori, soprattutto se con esperienza di altri Paesi”.  Per il segretario di Unc, infatti ” L’aggressività e sotto certi aspetti l’ingannevolezza delle campagne sui prodotti telefonici che abbiamo nel nostro paese non è riscontrabile in altri paesi europei. Quando parlo di offerte che cambiano all’ultimo minuto, di promesse non mantenute, di piani tariffari aggiornati durante il mese di agosto, i miei colleghi delle altre nazioni si stupiscono”.
Free Mobile un operatore aggressivo
In effetti, la decisione di tutti i maggiori operatori di ritoccare in alto le tariffe tra agosto e settembre e di comunicare il passaggio dalla tariffazione mensile a quella a 4 settimane che penalizza il cliente, racconta di un mercato tutt’altro che dinamico, come conferma Dona: “Il rischio è che se gli operatori sono poche e allineati il mercato sia solo sulla carta. Si aggiunga che da noi chi dovrebbe presiedere agli aspetti regolatori del mondo della telefonia, l’autorità delle Comunicazioni, non è sempre all’altezza del suo ruolo, l’Antitrust fa quello che può, ha condannato infatti gli operatori per questa fatturazione a 28 giorni”. Da questo punto di vista l’ingresso del gestore Iliad, che in Francia detiene l’operatore Free Mobile, quarto per numero di utenti in Francia e noto per la sua politica aggressiva che punta su prezzi stracciati, sembra una buona notizia: “Io sono ottimista – commenta Dona – perché comunque un operatore nuovo, con una cultura diversa, che viene da una realtà comunque attigua, può avere elementi dirompenti in termini positivi.È chiaro che sarà una sorta di Cenerentola al suo esordio, ma proprio il suo essere l’ultimo arrivato potrà permettergli una maggiore attenzione per i consumatori verso i quali i grandi operatori non sono pronti”.
Wind e Tre, l’unione fa la forza?
Mentre per quanto riguarda le conseguenze della fusione dei due marchi detenuti da Hutchison (3) e VimpelCom (Wind), il segretario dell’Unc esprime qualche perplessità : “Sono preoccupato perché erano già gli operatori che ai nostri sportelli si sono dimostrati più problematici. Gli operatori che sono low cost anche nel customer care e nell’attenzione al cliente. Spero che due inefficienze che si sommano non  creino un più grande operatore altamente inefficiente, ma che il nuovo management sappia investire nella qualità , anche perché se no saranno un grande operatore dal punto di vista dei numeri, ma perderanno rapidamente fette di utenza a discapito di Vodafona e Tim che invece sono operatori, con i loro limiti, ma che stanno investendo molto sul mercato”.