Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, in un’audizione alla Camera, ha dichiarato oggi che l’Agenzia ha fatto i “salti mortali” per rispettare la scadenza di luglio e che sono state presentate 817mila dichiarazioni sostitutive (per l’esenzione) di cui 220mila per via telematica.
Tuttavia i disguidi e le trappole per i contribuenti sono dietro l’angolo. E questo perchè, sostiene l’Unc, non sono stati rispettati i 60 giorni di tempo tra l’entrata in vigore di una legge – il decreto del governo sul canone in bolletta – e la scadenza effettiva di un termine – la presentazione della dichiarazione di esenzione dal pagamento del canone scaduta il 16 maggio quando invece il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 4 giugno scorso. Il rischio? Chi non ha presentato la richiesta con gli appositi moduli – allegati al decreto pubblicato in Gazzetta – rischia ora di vedersi addebitato il canone il bolletta.
“È vero – dichiara Massimiliano Dona, segretario dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori – che l’Agenzia delle Entrate non è colpevole se il legislatore ha previsto il pagamento del canone già a luglio, ossia una tempistica irrealistica e assurda. È il governo che, non avendo dato agli italiani nemmeno i termini minimi previsti dallo Statuto del contribuente per far valere i propri diritti, ossia 60 giorni, ora deve intervenire, rinviando il pagamento del canone ad ottobre. Solo così l’Agenzia potrà riaprire i termini per la presentazione delle dichiarazioni di non detenzione. Altrimenti, per quanto si siano fatti salti mortali, l’incrocio dei dati darà luogo a migliaia di richieste indebite di pagamento e contestazioni da parte dei contribuenti, con un costo per la collettività non indifferente”.
A pagare per la scelta assurda del governo di inserire il canone in bolletta, non sono gli evasori, ma gli onesti contribuenti, prosegue Dona, che hanno sempre pagato e che sono stati costretti a compilare dichiarazioni complicate o che a luglio si ritroveranno doppie richieste di pagamento solo perché hanno utenze elettriche domestiche residenziali diversamente intestate.