Assistenza continua per tutto l’arco della giornata, medici e pediatri a disposizione del cittadino e interconnessi attraverso un data-base comune. È davvero a un passo dal concretizzarsi una rivoluzione nella medicina convenzionata. Annunciata e attesa da anni, anticipata in qualche regione italiana da esperienze analoghe, sta per sbarcare su tutto il territorio nazionale l’assistenza continua assicurata da “super studi” aggregati telematicamente, se non fisicamente.
È stato infatti appena approvato dal Comitato di settore Regioni-Sanità l’Atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione di medicina generale e dei pediatri di libera scelta: il documento indica, tra le misure più interessanti, quella dell’apertura per 16 ore al giorno (dalle 8 alle 24), 7 giorni su 7 degli studi dei medici di famiglia. Per i pediatri, invece, l’assistenza potrà essere garantita per 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) per 5 giorni alla settimana.
Inoltre, altra importante novità che potrebbe segnare la scomparsa definitiva dei Cup (i centri unici di prenotazione) è quella della possibilità di prenotare le visite e pagare i ticket sanitari direttamente negli studi medici.
E di notte? Assistenza garantita dal servizio Emergenza 118.
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Ora le trattative con i sindacati
Il via libera, si diceva, è stato dato dal Comitato di Settore Regioni-Sanità. Ma i giochi non sono conclusi. Come riportato dal sito quotidianosanita.it, ora la palla passa alla Sisac – la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati che rappresenta la delegazione di parte pubblica per il rinnovo degli accordi riguardanti il personale sanitario a rapporto convenzionale – chiamata a riaprire le trattative con i sindacati che soprattutto sull’assistenza H16 non hanno una posizione comune.
Assistenza garantita dalle “Aggregazioni territoriali funzionali”
Ma come e da chi sarà effettivamente garantita l’assistenza continua promessa dal documento appena approvato? Ci penseranno le Aft, ovvero le Aggregazioni territoriali funzionali, un raggruppamento funzionale di medici di medicina generale (destinato a un bacino di utenza non superiore ai 30mila abitanti) che rappresenta la cornice in cui sviluppare questo nuovo modello organizzativo.
Con l’obiettivo, dunque, di assicurare ai cittadini la certezza di avere a disposizione un medico per tutto l’arco della giornata: quando il nostro medico di fiducia termina il turno, infatti, sarà possibile reperirne un altro appartenente all’Aft che, grazie ai dati contenuti in un data-base comune, conoscerà il nostro profilo sanitario dandoci così l’opportuna assistenza.
Il via libera su tutto il territorio nazionale alle Aft, oltre ad assicurare la detta assistenza continua, dovrebbe avere riflessi positivi anche sui pronto soccorso, oberati da troppe richieste, dirottando nei “super studi” soprattutto i codici bianchi, cioè le richieste di assistenza meno gravi.