Probabilmente scrivendo un messaggio via WhatsApp ve ne sarete già accorti: una volta inviato appare una dicitura che il vostro messaggio è criptato. Che significa?
A spiegarlo proprio la società che assicura: “D’ora in poi, quando voi e i vostri contatti utilizzate l’ultima versione dell’app, ogni chiamata effettuata, e ogni messaggio, foto, video, file e messaggi vocali che inviate, è crittografato per impostazione predefinita”.
“L’idea è semplice”, continua WhatsApp, “quando si invia un messaggio, l’unica persona che può leggerlo è la persona o chi fa parte della chat di gruppo a cui si invia il messaggio. Nessun altro può metterci il naso. Né cybercriminali, né hacker, né regimi oppressivi. Nemmeno noi. La crittografia End-to-end aiuta a rendere la comunicazione via WhatsApp privata -. Un po’ come una conversazione faccia a faccia”
Da un lato, questo significa che gli utenti possono sentirsi più sicuri circa le probabilità di intercettazioni della conversazione. D’altra parte, WhatsApp prende posizione accanto ad Apple negando qualunque accesso agli agenti delle forze dell’ordine che hanno fatto affidamento sul fatto di poter – con un mandato o ordine del tribunale – ascoltare le conversazioni tra presunti criminali.
“Pur riconoscendo l’importante lavoro delle forze dell’ordine nel mantenere le persone al sicuro, c’è il rischio di esporre i dati delle persone ad abusi da criminali informatici, hacker e Stati canaglia”, si legge nel post sul blog WhatsApp.
Il co-fondatore Jan Koum di WhatsApp ha spiegato: “Sono cresciuto in URSS durante il regime comunista e il fatto che la gente non poteva parlare liberamente è uno dei motivi per cui la mia famiglia si trasferì negli Stati Uniti”. L’Fbi, a quanto pare, è avvertita: ora dopo Apple anche WhatsApp non accetterà alcuna imposizione.
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