Dopo la Francia tocca all’Italia: la Camera ha detto sì alla legge contro gli sprechi alimentari e dei farmaci. La legge, approvata dall’aula di Montecitoro con 277 voti a favore, nessun contrario e 106 astensioni da parte di M5S, Lega e Forza Italia, ora dovrà passare al Senato per l’ok definitivo. Il provvedimento renderà più facile, per i supermercati ad esempio, donare le eccedenze di cibo (il pane invenduto, tra gli altri) e gli alimenti prossimi alla scadenza. Così come la legge, una volta approvata definitivamente, consentirà la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito alle mense sociali e alle associazioni caritatevoli.
Martina: “Promuoviamo non puniamo”
Soddisfatto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina: “Il voto di oggi conferma che l’Italia è in prima linea nella lotta agli sprechi, ora bisogna presto all’approvazione definitiva. Con la legge di Stabilità abbiamo reso per le aziende più conveniente donare che sprecare, ogni anno recuperiamo 550mila tonnellate di cibo in eccedenza ma il nostro obiettivo è arrivare a 1 milione entro il 2016“. E poi, partecipando alla presentazione della campagna Coop contro il lavoro nero in agricoltura, ha sottolineato la differente impostazione tra la legge francese e il testo italiano: “Noi siamo più avanti rispetto alla Francia che punta sulla punizione mentre la nostra impostazione mira alla promozione della donazione delle eccedenze alimentari”.
Prodotto non scaduti
Tra le novità rispetto al testo base, l’Aula ha approvato due emendamenti del Pd: il primo prevede che anche gli enti pubblici, e dunque non solo le onlus, potranno essere considerati soggetti donatori. Il secondo stabilisce che si possono donare anche i cibi e farmaci con etichette sbagliate, purché le irregolarità non riguardino la data di scadenza del prodotto o l’indicazione di sostanze che provocano allergie e intolleranze. Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti, secondo quanto prevede un altro emendamento della Commissione approvato dall’Aula.
Disco verde anche a un ordine del giorno che impegna l’amministrazione a mettere in rete le mense scolastiche e quelle ospedaliere e una mozione per favorire le produzioni a “chilometro zero”.
La legge in sintesi
Secondo una stima della Fao, nel mondo ben 1/3 dei prodotti alimentari destinati al consumo umano viene sprecato. Ciò significa buttare nella spazzatura 1,3 miliardi di tonnellate all’anno, ovvero più di 160 kg per anno e per abitante. In termini economici questo spreco si traduce in 1.000 miliardi di dollari (circa 143 dollari a persona). Nel nostro “piccolo”, secondo uno studio del Politecnico di Milano, le rimanenze alimentari ammontano a 5,6 milioni di tonnellate, pari a oltre 13,5 miliardi di euro. Di queste i consumatori sono responsabili del 43%, la distribuzione del 13%, la ristorazione del 4%, la trasformazione del 3% e il settore primario del 37%.
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Ma cosa cambierà se la legge antispreco sarà approvata? Il provvedimento definisce per la prima volta nell’ordinamento italiano i termini di eccedenza e spreco alimentari; distingue maggioramente tra il termine minimo di conservazione e la data di scadenza; semplifica le procedure per la donazione delle eccedenze, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e della tracciabilità; consente la raccolta dei prodotti agricoli che rimangono in campo e la loro cessione a titolo gratuito; il pane potrà essere donato nell’arco delle 24 ore dalla produzione; infine nella ristorazione, è permesso ai clienti l’asporto dei propri avanzi con la “family bag”. La proposta di legge apre anche alla cessione dei medicinali non utilizzati, correttamente conservati e non scaduti.