Lunedì 7 e martedì 8 marzo si riunirà a Bruxelles il Comitato permanente europeo per i prodotti fitosanitari per l’esame del “dossier glifosato” il cui esito potrebbe aprire la strada al rinnovo dell’autorizzazione comunitaria per l’utilizzo in Europa del noto diserbante.
Alla vigilia dell’incontro 32 Associazioni Ambientaliste e dell’Agricoltura Biologica italiane hanno inviato un appello ai Parlamentari Europei con la richiesta di una attenta verifica sulle metodologie adottate dall’Efsa per valutare la pericolosità del glifosato per l’ambiente ed i suoi possibili effetti negativi sulla salute umana.
Il Comitato permanente europeo per i prodotti fitosanitari è chiamato infatti ad esprimere il proprio parere sulla base delle valutazioni presentate dai diversi Istituti ed autorità competenti. Il parere dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) sulla pericolosità del glifosato ha smentito la valutazione dello IARC (Istituto per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità) che aveva definito, nel mese di marzo 2015, il diserbante come probabilmente cancerogeno per l’uomo.
Il parere dell’Efsa è stato contestato, oltre che dallo stesso Iarc, da una rilevante parte del mondo scientifico internazionale e dalle Organizzazioni non governative europee impegnate nella difesa dei consumatori e dell’ambiente, perché l’Agenzia europea non avrebbe tenuto in considerazione numerosi studi scientifici pubblicati da riviste internazionali, ma basato la sua valutazione essenzialmente su studi in gran parte mai pubblicati, forniti principalmente dalle stesse multinazionali che producono e commercializzano il glifosato.
Quella delle 32 associazioni non è l’unica presa di posizione. I parlamentari ed europarlamentari M5S, con una lettera, chiedono ai ministri Maurizio Martina, Beatrice Lorenzin e Gian Luca Galletti di opporsi al rinnovo dell’autorizzazione da parte dell’UE, che é stata appena strigliata dal Mediatore Europeo per la sbrigativa approvazione dei fitofarmaci
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