Ogni anno almeno due milioni di italiani hanno difficoltà a reperire alcuni farmaci. Compresse per curare il parkinson, malattie respiratorie gravi, epilessia, infezioni, artrite reumatoide, mal di testa, colesterolo alto, tumori, dolori di varia natura: l’elenco delle specialità che mancano all’appello è molto lungo. Periodicamente l’Aifa aggiorna l’elenco dei medicinali carenti: l’ultima lista è del 29 febbraio e comprende 1200 prodotti, tenendo conto però anche di più dosaggi per le stesse specialità. I motivi che determinano la carenza di un medicinale sono diversi: si va dai e problemi di produzione, ad esempio perché sono state calcolate male le forniture per il nostro Paese o c’è stato un rallentamento nel sito industriale. Poi ci sono le difficoltà distributive, ma anche le scelte aziendali legate allo scarso prezzo di vecchi medicinali, che anche se molto usati non fanno guadagnare e sono abbandonati.
Anche l’esportazione parallela ha le sue colpe
Altra cosa è l’indisponibilità temporanea che, come spiega l’Aifa, è causata da distorsioni delle dinamiche distributive correlate ad attività di esportazione parallela resa possibile grazie alla legge sulla libera circolazione delle merci in Europa. In pratica accade che distributori e grossisti, anche piccole farmacie, possono rivendere in Paesi che li pagano meglio farmaci destinati all’Italia. Spiega Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica: “Da un punto di vista farmaceutico l’Europa non è un continente unito. Quel che è regolato centralmente è il processo di approvazione dei nuovi medicinali. Se ne occupa in via predominante l’Ema, la European medicines agency. Ma per quel che riguarda il prezzo, ogni Paese è libero di comportarsi come crede. Non tutte le nazioni, infatti, hanno lo stesso sistema sanitario. Alcune hanno deciso di puntare di pù sulle assicurazioni private, altre sul sistema sanitario pubblico. Era impossibile che i trattati europei prevedessero un regime unico per il rimborso dei farmaci”.
L’elenco dei farmaci introvabili è disponibile sul sito dell’Aifa, di seguito indichiamo alcuni esempi:
Sinemet (Msd) – anti parkinson: manca ciclicamente da 3 anni per problemi di produzione
Spiriva (Boeringher) – problemi respiratori: manca ciclicamente da circa 4 anni per scarse forniture o esportazione parallela
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Glazidim (Gsk) – antibiotico: quasi introvabile da 4 anni per problemi di produzione
Mestinon (Meda Pharma) – anti miastemia: manca ciclicamente da 3 anni per scarse forniture o esportazione parallela
Requip (Gsk) – anti parkinson: manca ciclicamente da 3 anni per problemi di produzione
Imigran (Gsk) – anti emicrania: manca ciclicamente da 3 anni per problemi di produzione
Methotrexate (Pfizer) – antineoplastico, artrite remautoide: manca ciclicamente da 1 anno e mezzo per problemi di produzione
Crestor (Astra Zeneca) – statina anti colesterolo: problemi di distribuzione da circa 1 anno per scarse forniture o esportazioni parallele