Gli italiani sono tendenzialmente propensi all’introduzione di vantaggi fiscali per alcuni strumenti assicurativi (polizze sanitarie, iscrizioni a mutue sanitarie, polizze long term care – contro il rischio di perdita dell’autosufficienza -, pensioni integrative, ecc) e sulla possibilità di dedurre fiscalmente alcune spese per il welfare (badante, baby sitter, ecc.). E’ quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Unione nazionale consumatori realizzata in collaborazione con il Forum Ania-Consumatori. Il 61% degli intervistati, infatti, si è dichiarato “molto o abbastanza favorevole a pagare direttamente i servizi di cui ha bisogno se lo Stato riducesse le tasse”.
Futuro incerto
Ciononostante, l’85% dei consumatori desidera, comunque, che lo Stato conservi il monopolio dei servizi fondamentali anche se il sentimento che accomuna la maggioranza degli intervistati è l’incertezza tipica della situazione attuale: alla domanda sul futuro della copertura del servizio sanitario pubblico, infatti, il 46 % degli intervistati risponde che “si aspetta di dover pagare di più per ottenere i servizi attuali”, mentre il 26% si rassegna ad “accettare un ridimensionamento dei servizi della salute e della pensione”.
“l consumatori –spiega il Segretario generale di Unc, Massimiliano Dona– hanno ben chiaro il trasferimento di certi rischi dal settore pubblico alle famiglie, che rimangono il principale ammortizzatore sociale del nostro Paese, ma le stesse famiglie sempre più spesso non dispongono di risorse adeguate per far fronte alle emergenze”.
Più guadagni, più paghi
Significativo quanto emerge dalla domanda “com’è possibile mantenere un adeguato livello di assistenza sanitaria pubblica?”. ll 63% degli intervistati propone di aumentare le tariffe per le prestazioni limitatamente alle fasce di reddito più elevate. “Si tratta di una risposta che non sorprende -conclude Dona– e che, sia pure indirettamente, pone al centro dell’attenzione ancora una volta i criteri di definizione dei Lea, cioè dei livelli essenziali di assistenza che sono le prestazioni e i servizi forniti dal Servizio sanitario nazionale a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Il welfare non sarà più lo stesso e dobbiamo spiegarlo alle giovani generazioni: ecco quindi l’importanza di iniziative come queste in collaborazione con un ente, come la Fondazione Forum Ania-Consumatori, che ha tra i propri compiti proprio quello di diffondere una più ampia cultura sui prodotti assicurativi e previdenziali”.
Un rapporto di fiducia che va coltivato
La partnership che lega Unc e altre sette tra le più importanti associazioni di consumatori al Forum Ania ha proprio lo scopo di diffondere la cultura del risparmio integrativa tra i cittadini, sia in ambito sanitario che previdenziale. “Perché questo funzioni, però, dobbiamo fare in modo che il rapporto di fiducia tra assicuratori e consumatori si rinsaldi e vada nella stessa direzione”, sottolinea Pier Ugo Andreini, presidente del Forum Ania Consumatori, il quale ha poi sottolineato “l’importanza di un’informazione chiara, semplice, tempestiva e trasparente tale da rendere i cittadini sempre più consapevoli del loro futuro”.
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